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Il rafforzamento delle forze di classe al Congresso della GSEE


 
26/03/2013
 
Tra il 22 e il 25 marzo 2013 si è svolto ad Alexandroupolis il 35° Congresso della Confederazione generale dei lavoratori di Grecia (GSEE). Vi hanno partecipato le Federazioni di categoria e le "Centrali sindacali" (consigli sindacali locali) in rappresentanza dei lavoratori del settore privato dell'economia.
 
La forze con un orientamento di classe, sostenute dal KKE, non solo hanno mantenuto la loro posizione nella GSEE, ma l'hanno rafforzata, eleggendo 10 dei loro rappresentanti nel Consiglio (1 in più rispetto al passato). Inoltre, nonostante le perdite dello schieramento socialdemocratico PASKE sostenuto dal PASOK, non si è ripetuto lo scenario delle elezioni parlamentari e le forze di SYRIZA sono rimaste a un livello relativamente basso (vedi avanti i risultati completi). Per spiegare gli sviluppi del movimento sindacale nel nostro paese occorre tenere presente quanto segue.
 
Come è noto il Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) è stato fondato in Grecia nel mese di aprile 1999, con la partecipazione di 230 sindacati di primo livello, 18 organizzazioni sindacali di categoria e regionali e 2.500 sindacalisti eletti. Il PAME da allora ha raccolto attorno a sé decine di sindacati di primo livello, federazioni di categoria e centrali sindacali, in linea con la lotta di classe contro il capitale, l'Unione europea, i governi borghesi. Le forze del PAME, anche se non si sono ritirate dalle Confederazioni dei sindacati del settore privato (GSEE) e del settore pubblico (ADEDY), coordinano la loro attività separatamente e hanno propri organismi organizzativi. Il PAME, che ha il pieno appoggio del KKE, afferma che la lotta per gli interessi dei lavoratori è direttamente collegata al rafforzamento del fronte contro il sindacalismo padronale e governativo, contro le maggioranze in GSEE e ADEDY. Il PAME pone le sue rivendicazioni e i suoi obiettivi alle manifestazioni di sciopero e di mobilitazione, organizza manifestazioni con i propri militanti, contro le leadership burocratiche e compromesse di GSEE e ADEDY. Le forze del PAME non partecipano all'organo di presidenza della GSEE.
 
I congressi delle Federazioni di categoria e delle centrali sindacali si sono svolte preliminarmente per eleggere i delegati al 35° Congresso della GSEE. I lavoratori (iscritti ai sindacati) in queste elezioni votano per i consigli e i delegati sulla base di schieramenti elettorali, supportati dalle varie forze politiche.
 
Alla vigilia del Congresso, il PAME ha rilasciato un comunicato in cui tra l'altro si sottolineava:
 
"Il 35° Congresso della GSEE si consuma lontano dai problemi e dai bisogni della classe operaia, dei suoi figli, dei disoccupati, dei pensionati. Il suo fine è di disorientare, sottomettere e intrappolare il movimento sindacale nella collaborazione di classe, assegnandole un orientamento filogovernativo, tradendo gli interessi della classe operaia per la salvezza e la perpetuazione del profitto e lo sfruttamento capitalista.
 
Sarà un altro congresso per sostenere le esigenze e la strategia del capitale, dell'Unione Europea e delle scelte governative. Questa linea storica di collaborazione di classe e sottomissione, con la responsabilità della maggioranza della direzione della GSEE - PASKE (raggruppamento del PASOK), DAKE (raggruppamento di Nuova Democrazia), Intervento indipendente (raggruppamento di SYRIZA) -, è la causa principale del degrado e della generazione, che ha assunto dimensioni gravi tra le fila del movimento sindacale ed è il principale ostacolo per la rinascita di un'aggregazione classe. Niente li assolve dalle loro responsabilità, né la trasformazione tentata con molta ipocrisia dalla direzione del PASKE, né la tardiva denuncia del sindacalismo padronale e governativo pronunciata dal raggruppamento sindacale di SYRIZA e da altri. E' tempo che la classe operaia rovesci questo rapporto di forze dal basso verso l'alto.
 
Le forze che costituiscono il PAME (le federazioni, le centrali sindacali, i sindacati di primo livello e le centinaia di sindacalisti eletti), insieme a molti sindacalisti onesti, non hanno semplicemente preso una posizione netta contro questa spirale discendente, ma hanno svolto per quanto potevano un ruolo di primo piano nella riaggregazione e nella rinascita del movimento sindacale, per l'organizzazione della sua resistenza e l'unità dei suoi ranghi attorno ai propri interessi di classe nella guerra che si è scatenata. Hanno adottato e fermamente sostenuto lo slogan che è nato dentro le contemporanee e ardue lotte di classe: O siete con capitale o con i lavoratori."
 
Il PAME ha sottolineato che: "Solo attraverso questa linea di lotta il movimento di classe può rinascere. La crisi capitalista ha reso evidenti le difficoltà di un sistema marcio."
 
Il PAME ha osservato nella sua dichiarazione che: "sin dalla sua fondazione ha assunto una posizione distinta, contrastata dai dirigenti sindacali compromessi, ha presentato proprie proposte, con rivendicazioni corrispondenti ai reali bisogni contemporanei delle famiglie dalla classe operaia e degli strati popolari. Ha organizzato e sostenuto le lotte con grande successo, mentre le altre forze capitanate dalla GSEE erano dall'altra parte e remavano contro con tutte le forze. Il PAME ha preso una posizione netta in relazione al carattere della crisi, con una parola d'ordine centrale: Nessun sacrificio per la plutocrazia! Intanto le forze della pace sociale concertavano nuove riduzioni del dialogo sociale, in modo che la competitività dell'economia greca non fosse influenzata negativamente, in sostanza accettando la responsabilità congiunta in rapporto al debito.
 
Il ruolo fondamentale e la missione del PAME non si limita alla lotta quotidiana, alle piccole e grandi battaglie per la difesa dei diritti dei lavoratori. In tale ambito la presenza e l'attività delle forze di classe è scontata ed efficace. Ha svolto un ruolo di primo piano in migliaia di lotte, più o meno grandi. Nessun problema pressante che possa affliggere la famiglia operaia è stato ignorato. L'obiettivo di base e la missione del PAME è quello di unire e aggregare i lavoratori in una direzione di classe: animare un movimento che possa abbattere la paura e conseguire delle vittorie, che si batta per i problemi quotidiani e al medesimo tempo per il potere popolare.
 
Cerchiamo l'aggregazione del movimento sindacale e popolare su questa linea, il rilancio del ruolo e dell'attività dei sindacati di primo livello, il cambiamento nei rapporti di forza nel movimento sindacale. Cerchiamo di unire tutti su questa linea. Operai e impiegati, federazioni e centrali sindacali, comitati di lotta, comitati popolari, sindacalisti, in modo che la lotta unitaria e l'alleanza popolare sia rafforzata. L'offensiva del capitale è compatta, colpisce tutti gli strati popolari, richiede un fronte unitario di lotta degli operai, degli impiegati, dei pensionati, dei contadini poveri, dei lavoratori autonomi, delle donne e di ogni giovane."
 
I risultati del 35° Congresso della GSEE
 
Il raggruppamento sostenuto dalle forze del KKE e delle altre forze del PAME è uscito rafforzato dal 35° Congresso della GSEE. Questi i risultati nel dettaglio:
 
- DAS (il raggruppamento supportato dal KKE e attraverso il quale si esprimono le forze del PAME nella GSEE) ha ricevuto 94 voti, 10 seggi (rispetto ai 9 precedenti), con il 22,22%.
 
- PASKE (il raggruppamento supportato dal partito socialdemocratico PASOK) ha ricevuto 146 voti e tracolla a 16 seggi (dai 22 precedenti), con una percentuale del 34,52%.
 
- DAKE (il raggruppamento sostenuto dal partito di destra ND) ha ricevuto 103 voti mantenendo 11 seggi, con una percentuale del 24,35%.
 
- Intervento indipendente (il raggruppamento di SYRIZA a cui si sono aggregati alcuni del PASKE) ha ricevuto 44 voti e 5 posti (da 3 precendenti), con una percentuale del 10,4%.
 
- Il gruppo "Emeis", che si compone di sindacalisti precedentemente del PASKE, ha ricevuto 32 voti e 3 posti, con una percentuale del 7,57%.
 
Come si sottolinea nella Dichiarazione del PAME: "Oggi se la lotta di ogni sindacato e soprattutto dei sindacati di terzo livello, non mette in discussione lo sviluppo che ha come motore il profitto capitalistico, allora questo sindacato non sta conducendo la lotta di classe, tradisce gli interessi della classe operaia. Tali organizzazioni sindacali costituiscono un sostegno alla linea politica dei monopoli e il loro ruolo è pericoloso per la classe operaia.
 
Oggi abbiamo bisogno di un movimento di classe, che sia un ostacolo per la plutocrazia, organizzato e orientato contro i datori di lavoro, le leggi e il loro stato; un movimento di massa, organizzato nei luoghi di lavoro e in ogni categoria. Un movimento libero da un atteggiamento filo-padronale, sostenuto e che sviluppi l'alleanza sociale, che non si limiti a lottare per miglioramenti parziali ma per i bisogni delle famiglie della classe operaia e degli strati popolari nel loro complesso, un movimento che ponga in agenda la questione centrale, quella che deve essere risolta dalla classe operaia, dai lavoratori:
 
O noi o i monopoli!
O sei con il capitale o con il popolo!
Sviluppo sociale o profitti per i monopoli...
Senza di te non si muove nessun ingranaggio! Operaio, puoi fare a meno dei padroni!
 
Non esistono soluzioni pronte e mobilitazioni senza sacrifici, lotte efficaci senza organizzazione e senza la partecipazione dei lavoratori. Dobbiamo organizzare un contrappeso, l'alleanza popolare, e un movimento di classe organizzato per affermare un altro percorso di sviluppo, che abbia al suo centro la risoluzione dei problemi e dei bisogni dei lavoratori.
 
Tutti insieme al contrattacco per abbattere i memorandum e i padroni
 
Lavoratore puoi diventare padrone della ricchezza che produci!
 
 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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