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Dichiarazione del KKE sugli sviluppi a Cipro


 
21/03/2012
 
Nella sua dichiarazione sugli sviluppi a Cipro, l'Ufficio Stampa del CC del KKE sottolinea:
 
"Il KKE esprime la sua solidarietà con il popolo cipriota contro il ricatto e le barbare misure antipopolari imposte dalla UE e dal FMI con la complicità dei governi borghesi, compresi quelli cipriota e greco, al fine di salvaguardare gli interessi del capitale. Il "NO" al piano UE non è univoco. C'è il "NO" del popolo e il "NO" di coloro che vogliono servire gli interessi dei monopoli.
 
I vari piani alternativi per il finanziamento dell'economia cipriota, anche qualora venissero realizzati, non costituiscono una soluzione per il popolo, indipendentemente dalla forma che assumeranno: coinvolgimento della Russia e di altri Stati, prestito nazionale, come suggeriscono varie forze, con conseguenze negative sui fondi previdenziali e assistenziali o il ritorno alla moneta nazionale.
 
Questi piani hanno come comune denominatore il trasferimento di una parte della ricchezza del paese verso i monopoli, senza esito positivo a favore del popolo.
 
Si conferma che la gestione della crisi capitalista, con i monopoli in posizione dominante nell'economia e attraverso la partecipazione nella UE e nelle altre alleanze imperialiste, è sempre a scapito dei lavoratori.
 
Le misure antipopolari non riguardano solo il taglio inaccettabile dei risparmi delle persone, ma colpiscono l'insieme dei diritti dei lavoratori, promuovono privatizzazioni: sono le stesse misure che martellano il popolo greco e altri popoli dell'Unione europea. Il fatto che il piano dell'Eurogruppo sul prelievo sui risparmi sia stato respinto dal Parlamento cipriota non ci deve tranquillizzare. Il popolo cipriota dovrebbe utilizzare questa opportunità per rafforzare la lotta contro le misure antipopolari.
 
Gli sviluppi a Cipro, con l'escalation dell'offensiva antipopolare, dimostrano ancora una volta la dimensione dell'inganno del popolo da parte di quelle forze che hanno propagandato l'adesione all'Unione europea come occasione di prosperità, convergenza, solidarietà a favore dei popoli. Ma la natura dell'Unione europea non può cambiare.
 
La sua essenza, quella di un'alleanza predatoria che attacca il lavoratori per garantire la redditività del capitale, resta invariata, indipendentemente da chi prevale all'interno dell'UE: la Germania e i paesi che si allineano ad essa o altri assi e alleanze, come l'alleanza dei paesi del Sud, come dice SYRIZA.
 
Gli sviluppi confermano che oggi, in condizioni di una crisi molto profonda, si stanno rafforzando tendenze centrifughe nella UE e nella zona euro, così come la concorrenza tra i paesi e le varie sezioni del capitale, per determinare chi debba beneficiare maggiormente dalla crisi o patirne minori perdite. La competizione per il controllo delle risorse naturali e delle vie di trasporto dell'energia sta acuendosi in particolare nella regione del Mediterraneo orientale, implicando pericoli non prevedibili per i popoli dell'area.
 
I popoli greco e cipriota e gli altri popoli d'Europa possono e devono imprimere un segno sugli sviluppi: respingendo il ricatto del capitale, dell'UE e del FMI; rifiutando di schierarsi per una delle potenze imperialiste; perseguendo la strada del disimpegno dall'UE e dalle alleanze imperialiste".
 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

e-mail:cpg@int.kke.gr
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