Migliaia di persone hanno manifestato contro l'approvazione dell'antipopolare legge di bilancio
13/11/2012
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La nuova manifestazione di massa del PAME di domenica pomeriggio ad Atene e in altre città contro l'approvazione dell'antipopolare legge di bilancio, a pochi giorni dal successo dello sciopero di 48 ore con le imponenti manifestazioni di martedì e mercoledì, manda un deciso segnale di prosecuzione e intensificazione della lotta. Conferma il rafforzamento della componente di classe all'interno del movimento dei lavoratori, contro l'estorsione del governo di coalizione, contro la repressione, contro le illusioni riguardanti un altro modello di gestione che lasci intatti monopoli e Unione europea.
Il rafforzamento della corrente di classe si è evidenziato con chiarezza nei contingenti combattivi e di massa formati da migliaia di manifestanti del PAME in piazza Sintagma, in contrasto con il "movimento di piazza" in cui coesistevano alcune centinaia di persone dei sindacati maggiori, GSEE-ADEDY, di SYRIZA e ANTARSYA (una nuova formazione opportunista), così come dai Greci indipendenti e da gruppi nazionalisti, che ancora una volta si sono trovati fianco a fianco, in un vero pot-pourri.
Nel suo discorso in Parlamento, la Segretaria Generale del CC del KKE, Aleka Papariga, ha sottolineato tra l'altro:
"Qualunque differenza esista tra il polo di Nuova Democrazia [partito conservatore] e il polo di SYRIZA [sinistra opportunista], che ha già sostituito il binomio ND e PASOK [socialdemocratici], è una differenza sottile. La loro convergenza, a nostro giudizio concreta, non è causata da tradimento o da incompetenza dei rispettivi militanti, né da ragioni etiche, ma perché la scelta di gestire la crisi a favore dei monopoli condurrà inevitabilmente a tale sovrapposizione. Potrebbe non essere chiaro, perché la piena identificazione tra l'opposizione ufficiale e i vari partiti al governo non è mai del tutto evidente. Al momento, all'interno della UE ci sono, grosso modo, tre approcci che esprimono gli interessi delle sezioni del capitale e non hanno nulla a che fare con gli interessi del popolo. Quali sono?
Quello tedesco, che naturalmente vuole un euro forte e la stabilità fiscale. La Germania è la potenza leader in termini di forza economica e se la Grecia fosse al suo posto seguirebbe la medesima strategia (...) C'è poi l'altro approccio espresso dalla Francia. Non intendo entrare nel merito del perché, ma tale approccio non è dovuto al Presidente socialdemocratico. Esprime invece il timore che con questa politica fiscale di rigore alcuni paesi non sopportino e alla fine abbandonino la zona euro, di conseguenza si ridurrà la zona euro e l'ampiezza del mercato europeo rispetto agli USA e agli altri centri imperialisti (...) Vi è un terzo punto di vista che sostiene che occorrerebbe riformare l'Unione europea. Che forse sarebbe opportuno rompere l'alleanza euro-atlantica e che dovremmo allearci con la Russia e la Cina o con le economie capitaliste emergenti. (...)
Ora SYRIZA esprime il pensiero di una sezione della borghesia nazionale, denominata lobby della dracma, così come di una sezione degli Stati membri dell'UE. Presentare sotto una buona luce la linea politica di Obama non è affatto casuale. Naturalmente, se la Grecia lasciasse la zona euro si procederà all'emissione di valuta nazionale - cosa ora impossibile - e in ciò si concretizzerà la ripresa, con l'emissione di una quantità enorme di carta moneta. Chi organizzerà e sarà responsabile degli investimenti? I monopoli, i grandi uomini d'affari, chi vorrà assumersi il rischio, investirà in queste condizioni. Quindi, con la dracma il turismo fiorirà e con il turismo economico gli albergatori faranno grossi utili, ora impossibili. Se quando si parla di recupero si intende questo, ci saranno sezioni del capitale che ne trarranno beneficio. Forse anche il settore delle costruzioni, del cemento. Ci sono settori del capitale che hanno interesse al ritorno della dracma. E anche se avessimo un governo comunista, un governo del KKE, per gestire il sistema capitalista, inevitabilmente finirebbe sullo stesso terreno di SYRIZA, PASOK, Sinistra Democratica. Questo non significa che mettiamo tutti questi partiti sullo stesso piano, ma in ultima analisi è la strategia che crea le convergenze e i riavvicinamenti".
La SG del CC del KKE ha sottolineato che il KKE ha una strategia completamente diversa e in queste condizioni ha invitato il popolo a "non sollevare bandiere straniere", cioè a non identificarsi con una parte degli interessi della classe borghese, ma di scegliere un percorso di sviluppo radicalmente diverso, che abbia come prerequisito il disimpegno dall'UE e dalla NATO, la cancellazione unilaterale del debito, la socializzazione dei mezzi di produzione, il potere operaio e popolare.
I 12 deputati comunisti hanno votato contro l'antipopolare legge di bilancio dello Stato per il 2013, che, tuttavia, è stata approvata a mezzanotte di domenica in Parlamento con 167 a favore, 128 contrari, 4 astensioni e un assente.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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