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Iniziativa congiunta dei Partiti della Rivista Comunista Internazionale


Sulle elezioni presidenziali di novembre negli Stati Uniti
 
02/11/2012
 
Alla vigilia delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, nazione che occupa la posizione di vertice dell'imperialismo e nelle organizzazioni e unioni imperialiste (NATO, FMI, Banca Mondiale, ecc), i Partiti Comunisti e Operai, che sottoscrivono, esprimono quanto segue:
 
Queste elezioni sono segnate dalla crisi economica del capitalismo: deprezzamento della forza lavoro, disoccupazione, riduzione del livello di vita della classe operaia e degli immigrati, rilancio dei rigurgiti e attacchi razzisti, pericolosa tendenza alla guerra.
 
Tra i due candidati del Partito democratico e quello repubblicano, Obama e Romney, vi sono controversie tra monopoli e contraddizioni nella gestione del capitalismo e delle crisi, ma nessuno dei due rappresenta un'alternativa per la classe operaia e i ceti medi. Ed entrambi godono del sostegno dei gruppi monopolistici. L'attacco anticomunista del candidato Repubblicano contro il Democratico non esprime altro che demagogia populista, appellandosi al voto reazionario e conservatore, cosa che peraltro produce confusione perché introduce la posizione liberale del cosiddetto "male minore".
 
Durante la permanenza di Obama alla Casa Bianca i monopoli hanno beneficiato di salvataggi per evitare la bancarotta, mentre i lavoratori hanno subito un'aggressione che ha portato impoverimento e disoccupazione, nonché il depauperamento dei fondi pubblici a scapito delle pensioni, dell'assistenza sanitaria, del welfare, ecc.
 
Le sfumature tra Obama e Romney non dovrebbero intrappolare i lavoratori nella falsa alternativa di scegliere il male minore. La retorica delle differenze tra i due non è che fumo quando si osservano i fatti.
 
Obama, il premio Nobel, continua la politica guerrafondaia in Medio Oriente, l'intervento militare delle truppe imperialiste per riorganizzare il saccheggio delle risorse naturali e lo sfruttamento operaio voluto dai monopoli. Prosecutore dell'operato di Bush, in Iraq e Afghanistan, ha intrapreso l'aggressione militare in Libia e in Siria e ora sta seriamente destabilizzando la pace nel mondo con i piani contro l'Iran. In America Latina, Honduras e Paraguay sono emblemi del ritorno alle tendenze antidemocratiche golpiste. Obama ha rinsaldato i legami con il governo israeliano contro i diritti legittimi del popolo palestinese. Perpetua il criminale embargo contro il popolo cubano e mantiene la base militare illegale di Guantanamo, dove ogni giorno vengono perpetrate oltraggiose violazioni dei diritti umani.
 
Nell'ambito della politica interna, il tanto sbandierato piano sanitario, Medicare, apre essenzialmente nuovi campi per lo sfruttamento commerciale della salute e per la redditività dei gruppi monopolistici, come dimostra il recente acquisto di Amerigroup da parte di WellPoint. Nel frattempo sono stati tagliati tutti i servizi di base per i ceti più indigenti. L'attacco costante contro il welfare e la posizione rispetto ai lavoratori immigrati, sono elementi che ci consentono di asserire che Obama ha inteso attrarre con vane promesse elettorali l'elettorato liberale, al quale le forze di classe purtroppo si sono unite.
 
Occorre denunciare che il potere dei monopoli nel Nord d'America, non ammette spazi democratici per i rappresentanti della classe lavoratrice. È molto negativo che non venga espressa una posizione autonoma e indipendente della classe lavoratrice americana.
 
La natura di classe di entrambe i partiti li unisce, in condizione di crisi del capitalismo, nella preparazione di un programma per intensificare l'aggressione contro la classe operaia, il popolo statunitense e i popoli del pianeta. Riteniamo che debba essere respinto il falso dilemma di evitare il trionfo dell'"ultra-destra" a beneficio di una destra più morbida. Chiunque vinca, vinceranno i monopoli e non devono essere seminate illusioni tra la classe operaia americana. Al contrario, conoscendo in anticipo il contenuto del prossimo governo, deve essere preparata una lotta contro gli attacchi selvaggi e i sacrifici che il potere dei monopoli cercherà di imporre, e che deve esplodere fin dal primo minuto di insediamento del prossimo governo. Abbiamo grande fiducia nel proletariato americano, nella sua capacità di recuperare le gloriose tradizioni del movimento comunista e di classe di John Reed, William Foster, Gus Hall e lottare per i suoi obiettivi di emancipazione e di una nuova vita, per il socialismo-comunismo.
 
Proletari di tutto il mondo, unitevi!
 

Workers' Party of Belgium

Communist Party of Greece

Hungarian Communist Workers' Party

Socialist Party of Latvia

Communist Party of Luxembourg

Communist Party of Mexico

Communist Workers Party of Russia - Revolution Party of Communists (RKRP-RPC)

Communist Party of the Peoples of Spain

Communist Party of Turkey

Union of Communists of Ukraine

Communist Party of Venezuela



  • Brazilian Communist Party
  • Communist Party in Denmark, KPiD
  • Philippine Communist Party [PKP-1930]
  • New Communist Party of Yugoslavia

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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