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Sciopero del PAME 18/10/12 - Risposta alle barbare misure


 
18/10/2012
 
 
Una decisa risposta alle barbare misure e alla politica del governo, dell'Unione europea e del capitale, è stata data il 18 ottobre 2012 nelle manifestazioni del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) ad Atene, Salonicco, Pireo e in decine di città in tutto il paese.
 
Nel centro di Atene si è tenuta una grande manifestazione del PAME. "Non ci lasciamo tentare dai giochi che vogliono disorientare, ingannare e intrappolare il popolo greco nella presunta negoziazione", ha affermato Sotiris Poulikogiannis, presidente del sindacato degli operai metallurgici del Pireo, nel concentramento centrale di Piazza Omonia, aggiungendo che il governo tripartito PASOK-ND-DIMAR [rispettivamente Partito socialdemocratico, Nuova Democrazia e Sinistra democratica] "ha elaborato un pacchetto di misure ordinate dai monopoli".
 
Come dice il sindacalista del PAME: "Da quando il capitale ha istituito l'Unione europea, intende difendere attraverso di questa la massima redditività, l'abolizione di tutti i diritti, conquiste e libertà lavorative (...) tutti coloro che parlano di una cattiva negoziazione, di servilismo, di occupazione straniera, ecc…, stanno facendo un gioco sporco. Da una parte fanno discorsi pomposi e molto rumore e dall'altra aiutano il tentativo di nascondere la verità al popolo e alla classe operaia, per scagionare i grandi padroni e permettergli di proseguire senza controllo nella loro azione devastante. In questo piano hanno dato un ruolo anche alla banda fascista di Alba dorata. Questi hanno una triplice funzione: 1) scagliano i lavoratori greci contro gli immigrati, 2) utilizzano le loro agenzie di collocamento per assistere i lavoratori greci consegnandoli ai padroni come manodopera a basso costo, 3) agiscono come un apparato parastatale di repressione contro il movimento di classe. Per far si che le lotte siano efficaci, dobbiamo condannare le visioni razziste e naziste di Alba dorata. Facciamo appello ai lavoratori e al popolo per respingerle in modo massiccio e determinato, affinché non siano accettate in nessuna fabbrica, non possano parlare in nessun raduno da cui diffondere il veleno del razzismo e della xenofobia, o parlare dei presunti buoni e patrioti capitalisti".
 
Sotiris Poulikogiannis ha osservato tra le altre cose: "Abbiamo sconvolto i loro piani perché ne riveliamo il ruolo e le cause reali della crisi, perché abbiamo una proposta e un piano di rovesciamento del loro potere. Si infuriano quando ci sentono dire con odio di classe la seguente parole d'ordine: Senza di te non si muove nessun ingranaggio! Operaio, puoi fare a meno dei padroni!
 
I loro piani per salari di 580 euro lordi e forse meno... non arrivano a un salario minimo. E' il salario che si corrisponderà a tutti sia nel settore pubblico che in quello privato. Questa è la vita che stanno preparando per noi e i nostri figli. Lavorare dall'alba al tramonto con salari da fame. Non vi è alcuna speranza di tempo libero, nessuna possibilità che i nostri figli studino, nessun accesso ai servizi fondamentali per salute e benessere, lavoro fino a vecchiaia avanzata e un'elemosina  al posto di una pensione.
 
E questo si svolgerà nella fase di sviluppo atteso del quale tutti stanno parlando, e quando diciamo tutti ci riferiamo a coloro che lodano l'Unione europea e identificano il nostro futuro con la redditività dei gruppi monopolistici.
 
Per noi questa prospettiva non si chiama sviluppo, ma trasformazione dei lavoratori in schiavi del 21° secolo.
 
Per il movimento della classe operaia esiste solamente un percorso di sviluppo, lo sviluppo a beneficio del popolo e non dei monopoli, utilizzando tutto il potenziale produttivo della Grecia. Questo sviluppo può essere raggiunto solamente con il potere popolare e l'economia popolare, con il ritiro dall'UE, con la socializzazione dei monopoli in modo che si trasformano in proprietà operaia e popolare, per essere utilizzati in base alla pianificazione centrale a livello nazionale per il pieno utilizzo delle capacità produttive del paese a beneficio dei settori popolari. Solo un potere operaio e popolare che trasformerà in proprietà sociale non solo la proprietà dello Stato attuale ma anche le grandi imprese e fabbriche, potrà organizzare la produzione col fine di utilizzare al massimo le immense capacità produttive della Grecia. Solo allora, senza il giogo dei parassiti della plutocrazia, il popolo sarà in grado di decidere del proprio futuro e prosperare".
 
Ha fatto appello ai lavoratori per organizzare la lotta in tutti i centri di lavoro, al fine di bloccare le misure che come detto già sono state definite e che sono dettate dai monopoli. Ha denunciato il piano di ristrutturazione promosso dalle forze di SYRIZA e ha chiamato i lavoratori a combattere nelle file del movimento della classe operaia sotto la bandiera del PAME.
 
Nell'incontro ha rivolto un saluto Cristi Marganelisdel Comitato popolare di Paeristeri, una zona di famiglie popolari di Atene, e Stathis Sachinidis , presidente dell'associazione dei lavoratori autonomi e piccoli commercianti di Atene, a nome del Movimento dei lavoratori autonomi e dei piccoli commercianti contro i monopoli (PASEVE). Va notato che in tutto il paese sono rimaste chiuse le piccole imprese e hanno preso parte allo sciopero.
 
Si è svolto un minuto di silenzio per il primo anniversario del codardo attacco dei gruppi anarchici e fascisti contro il PAME nel mese di ottobre del 2011 che portò alla morte dell'operaio edile Dimitris Kotzaridis.
 
A seguire si è svolta una grande marcia nel centro della capitale greca. Quando la testa della manifestazione del PAME passava davanti al palazzo del parlamento, in piazza Syntagma, la coda della manifestazione era ancora in Piazza Omonia, luogo del concentramento del PAME.
 
Durante la mobilitazione del PAME, Aleka Papariga, la Segretaria generale del CC del KKE, ha rilasciato la seguente dichiarazione ai giornalisti: "L'importante è costruire una forte alleanza popolare, in modo che il popolo segua il cammino della rottura, del rovesciamento, del ritiro dall'UE, della cancellazione del debito e della socializzazione. Non c'è altra strada".
 
L'ultima manifestazione di un lavoratore marittimo disoccupato
 
Ha esalato il suo ultimo respiro ieri un lavoratore marittimo, disoccupato da sei anni, manifestando sotto le bandiere del PAME contro le barbare misure del governo di coalizione. I blocchi del PAME avevano già attraversato piazza Syntagma e alle ore 13:10 circa, Xenofon Lougaris di 65 anni ha avvertito un malore ed è svenuto e nonostante il soccorso che ha prontamente ricevuto da parte dei medici e infermieri del PAME e dei medici in ospedale, è morto per arresto cardiaco. L'Ufficio stampa del CC del KKE afferma nel suo comunicato:
 
"Il KKE esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia del marittimo disoccupato scomparso. E' morto lottando insieme a migliaia di altri lavoratori, giovani e suoi colleghi disoccupati per i diritti dei lavoratori".
 
Inoltre, il Segretariato Esecutivo del PAME ha rilasciato un comunicato dichiarando: "(Il PAME) esprime il suo profondo dolore per la morte tragica del nostro compagno. Il compagno che è morto a causa di un attacco cardiaco era un marittimo, disoccupato da anni, che lottava nelle file del movimento sindacale di classe. Dal primo momento in cui ha avvertito il malore, medici e infermieri del PAME lo hanno assistito ed hanno chiamato l'ambulanza.
 
Il Segretariato esecutivo del PAME esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia del nostro compagno".
 

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 

e-mail:cpg@int.kke.gr
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