Il secondo giorno dello sciopero generale nazionale: risposta organizzata ai piani antipopolari e alle macchinazioni provocatorie
20/10/2011
Il "cuore" del 2° giorno del grandioso sciopero e mobilitazione di 48 ore pulsava nella piazza centrale della capitale greca, Piazza Sintagma, dove il PAME [Fronte Militante di Tutti i Lavoratori] ha organizzato un grande raduno con l'accerchiamento del Parlamento greco. Il secondo giorno ha superato notevolmente i precedenti scioperi. La dimensione e la militanza sono state una degna continuazione di ieri, 1° giorno dello sciopero di 48 ore. Intanto, dentro il Parlamento, su richiesta del KKE si svolgeva la votazione per appello nominale sugli articoli del disegno di legge del governo, attraverso il quale saranno attuate le nuove misure antioperaie.
I tentativi di provocazione, tollerati dalla polizia, per colpire i margini del raduno popolare hanno trovato una risposta combattiva e ordinata da parte del ben organizzato servizio d'ordine del PAME, che ha respinto i provocatori incappucciati. E' indicativo che i manifestanti del PAME abbiano ricevuto attacchi omicidi, con un manifestante gravemente ferito dall'attacco degli anarco-fascisti. Il preparato servizio d'ordine del PAME ha respinto efficacemente i provocatori e ha dato una risposta indomita agli sforzi di macchinazione della classe borghese per disperdere la manifestazione.
Va notato che mercoledì (19/10), primo giorno di sciopero, il governo con la maggioranza che disponeva inizialmente di 154 parlamentari ha approvato il disegno di legge in linea generale. In quel momento centinaia di migliaia di persone (120.000 secondo la stima riduttiva della polizia) hanno dimostrato fuori dal Parlamento insieme ai sindacati di classe, riuniti nel PAME, che, come generalmente ammesso anche dai media borghesi, hanno superato in termini di partecipazione e di militanza nel centro di Atene le forze mobilitate dalla leadership delle compromesse confederazioni sindacali di GSEE e ADEDY. Situazioni simile in 70 città in tutto il paese, dove le forze del PAME hanno mobilitato decine di migliaia di lavoratori e realizzato grandi manifestazioni e occupazioni di edifici pubblici.
La Segretaria esecutiva del PAME ha salutato "i milioni di lavoratori, ovunque, del settore pubblico e privato che hanno partecipato allo sciopero, superando le minacce, i ricatti e le intimidazioni da parte dei padroni e del governo".
Naturalmente, alcuni media greci e stranieri, cercando di nascondere la dimensione della rabbia popolare, si sono concentrati sulle provocazioni di alcuni piccoli gruppi: è ben noto in Grecia che questi gruppi sono in stretta collaborazione con i servizi di sicurezza, ed hanno l'obiettivo di disperdere le mobilitazioni di massa. Ma i loro piani non sono riusciti! Il servizio d'ordine del PAME, ancora una volta ha salvaguardato la protesta di massa di migliaia di scioperanti e solo quando il PAME ha lasciato la strada di fronte al Parlamento ci sono stati gli incidenti su cui alcuni media hanno fuorviato l'attenzione.
Anche il secondo giorno dello sciopero, le forze del PAME hanno inviato un chiaro messaggio di lotta alla politica generale del governo, dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. Insieme con le forze dei sindacati e le federazioni riunite nel PAME, c'è stata una grande partecipazione di studenti, la nuova generazione della classe operaia, che ha dimostrato sotto le insegne del Fronte degli Studenti in Lotta (MAS) e del Coordinamento del Comitato di Atene degli studenti medi. C'erano anche i lavoratori autonomi del Movimento dei lavoratori autonomi e i piccoli commercianti contro i monopoli (PASEVE) e la Federazione delle donne greche (OGE).
Queste forze hanno dimostrato l'opposizione dei lavoratori, dei giovani e degli strati popolari all'adozione delle nuove misure antipopolari. Hanno dichiarato l'opposizione del popolo ai nuovi sacrifici per la plutocrazia richiesti dal governo socialdemocratico. Le parole d'ordine erano: "Via il governo e i partiti del capitale", "disimpegno dall'Unione europea e Potere alla classe operaia e al Popolo".
La Segretaria Generale del CC del KKE, Aleka Papariga, ha dichiarato dal raduno al di fuori del Parlamento: "La lotta non finisce qui, ma continua. Questo torrente deve essere più turbolento, più radicale, più sovversivo. Si può spazzare via tutto a una condizione: che non ci venga sottratta la vittoria all'ultimo momento come è accaduto molte volte in passato, intrappolando una grande parte del popolo nelle illusioni".
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org uno cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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