Primo giorno di sciopero: Una marea senza precedenti di persone
19/10/2011
Una marea senza precedenti di centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione dello sciopero maestoso del PAME, che ha riempito Atene come non si era mai visto negli ultimi decenni, il primo giorno delle 48 ore sciopero nazionale generale. Tutte le strade centrali di Atene sono state per molte ore gremite ad un livello soffocante dalla folla enorme di lavoratori.
Manifestazioni di massa senza precedenti per ampiezza e militanza hanno avuto luogo in tutte le città di tutta la Grecia.
Queste forze hanno manifestato per impedire la votazione del nuovo pacchetto di misure di austerità, con queste parole d'ordine: Ritiro del governo e dei partiti della plutocrazia, ovunque organizzazione e alleanze della classe lavoratrice-popolare, la questione del potere. Nella manifestazione risuonavano gli slogan: "Senza i lavoratori l'ingranaggio non gira, mentre si può fare a meno dei padroni", "Disobbedienza alla plutocrazia - Il popolo: un fronte per il potere".
L'enorme successo dello sciopero, con la paralisi di innumerevoli fabbriche, grandi unità produttive e altri luoghi di lavoro, è frutto dell'astensione dal lavoro di operai e impiegati che vivono la povertà, la miseria e il vicolo cieco della disoccupazione. La sua dimensione amplissima e la militanza dipende anche dalla chiusura di numerosi piccoli negozi e aziende che affrontano il pericolo della chiusura permanente. Molti lavoratori hanno partecipato per la prima volta nello sciopero conferendo un dinamismo speciale alla lotta contro la barbarie del governo, della plutocrazia, del FMI e dell'Unione europea.
Dall'alba le forze del PAME con i loro picchetti hanno sostenuto con decisione i lavoratori dei luoghi di lavoro ghettizzanti, i quali per la prima volta scendono in sciopero sfidando le intimidazioni dei padroni, la precettazione, che il governo aveva imposto agli operatori della nettezza urbana dei Comuni, e altre forme di crumiraggio imposte dal governo.
I gruppi provocatori usciti dagli spezzoni delle organizzazioni sindacali concertative, GSEE e ADEDY (rispettivamente del settore privato e pubblico), hanno cercato per l'ennesima volta di mettere in atto degli incidenti. Tuttavia, non sono riusciti a oscurare la dimensione enorme e le istanze dell'immenso sciopero, la partecipazione organizzata e protetta dei lavoratori nel blocco del PAME, dove non si è verificato un solo incidente.
Giorgos Perros, della Segretaria esecutiva del PAME, ha dichiarato durante il comizio: "Non esiste un PASOK [partito socialdemocratico al governo] in favore del popolo. Non esiste un governo in favore del popolo, anche se lo si chiama di "centro-sinistra" o di "sinistra", se non entra in conflitto con i monopoli, se il suo programma non include l'abbattimento dei monopoli o in altre parole la loro socializzazione. O con il popolo o con i monopoli. O potere operaio-popolare o potere dei monopoli. Non c'è altro! Non perdiamo un solo minuto. Contrattacchiamo tutti insieme! Domani, giovedì (nel secondo giorno di sciopero), tutti con il PAME nell'azione di accerchiamento del Parlamento da tutti i lati e le strade".
Processi nei partiti borghesi per inibire il fiume della rabbia popolare
Il successo grandioso del primo giorno di sciopero esercita una pressione sui partiti della plutocrazia e sul governo. Di conseguenza si registra un aumento dei tentativi di modifica del sistema politico da parte di PASOK e ND [i due maggiori partiti avvicendatisi al governo, rispettivamente di centro sinistra e centro destra] e degli altri partiti borghesi, che accarezzano scenari di "ampie coalizioni PASOK-ND", nonché l'intensificazione degli sforzi per trovare il consenso alle misure antipopolari contro lo sciopero che dilaga oggi in Atene e nelle altre città.
La Segretaria generale del CC del KKE, Aleka Papariga, in relazione a tali processi ha rilasciato ai media la seguente dichiarazione: "Non credo che il signor Papandreou si aspetti la nostra tolleranza e il nostro consenso. Probabilmente il primo ministro ha bisogno di incontrare i partiti per dimostrare ai paesi all'estero di avere il loro sostegno. Ma da noi non avrà alcun sostegno. Nessuno. Da parte nostra ha una netta, sostanziale, radicale e totale contrapposizione".
Lasciata la riunione con il primo ministro, che ha effettuato una serie di incontri con tutti i leader di partito, la Segretaria ha dichiarato:
"D'ora in avanti le cose saranno decise, letteralmente, dalla forza popolare e non dai negoziati condotti dal governo o dai consigli e dalle riunioni con gli altri partiti". Aleka Papariga ha invitato la gente ad andare avanti senza paura, senza illusioni, fino alla vittoria finale e ha aggiunto: "C'è una sola soluzione: la ricchezza del paese deve essere restituita al popolo. Dobbiamo liberarci dai bonds della UE e cancellare unilateralmente il debito. Non esistono soluzioni intermedie".
Tutte le forze con orientamento di classe si uniranno per la battaglia del secondo giorno di sciopero, giovedì, con l'accerchiamento del Parlamento, nuova tappa nella lotta contro le misure antipopolari, in conflitto con i monopoli e il loro potere.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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