Intervento di G. Toussas, membro del CC del KKE e deputato europeo, al dibattito "L'Europa - la crisi del capitalismo, lotta e alternativa", al Festival dell'"Avante"
03/09/2011
Cari compagni,
A nome del CC del KKE,
vorrei ringraziarvi per l'invito e rivolgere un fraterno saluto ai dirigenti,
ai quadri e ai militanti del CP portoghese.
Gli sviluppi che viviamo,
la crisi capitalistica e l'offensiva del capital costituiscono la base
fondamentale da cui trarre quelle conclusioni che equipaggino le forze
lavoratrici e popolari e risveglino la massa della classe operaia, i
ceti popolari che vivono le dure conseguenze della barbarie capitalista
e delle politiche antipopolari.
Un risveglio che non
si limiti all'opposizione a questo o quel provvedimento antipopolare,
a questa o quella politica antipopolare, a questo o quell'altro governo,
ma che sia basato sulla piu profonda consapevolezza che il capitalismo
e un sistema di sfruttamento costantemente proteso verso una direzione
reazionaria, che non puo essere curato e che la lotta di classe deve
muoversi verso il suo rovesciamento.
E' da questo punto
di vista che il KKE guarda agli sviluppi in Grecia, denunciando con
fermezza le vere cause della crisi, rafforzando lo scontro ideologico
e politico con le forze borghesi e opportuniste, svelando il ruolo dell'Unione
europea quale Unione transnazionale imperialista ostile ai popoli.
L'esperienza quotidiana
dimostra che il capitalismo, nella sua fase piu alta e finale, quella
imperialista, diventa piu pericoloso per la classe operaia e per i popoli,
aggrava i problemi, causa le crisi e le guerre, condanna milioni di
lavoratori alla disoccupazione e alla poverta, e tutto questo perche
i monopoli, che sono il cuore pulsante del sistema, sono avidi di profitti
e sono in competizione per il controllo delle risorse.
Abbiamo un'arma molto
potente e insostituibile nelle nostre mani e questa e la nostra teoria,
il marxismo-leninismo, che ci permette di studiare gli sviluppi e definire
con precisione il carattere e le cause della crisi.
Cosa e successo in
Grecia?
In Grecia, lo sviluppo
capitalistico e stato caratterizzato da una forte crescita per molti
anni e il PIL e aumentato al tasso annuale di oltre il 3%.
E stata prodotta un'enorme
ricchezza. Ma i risultati dello sviluppo capitalistico sono stati raccolti
dalla plutocrazia, dai banchieri, dagli industriali, dagli armatori
e dalle altre sezioni della borghesia, mentre le condizioni della classe
operaia e degli strati popolari sono andate deteriorandosi e il futuro
dei giovani e compromesso.
La strategia reazionaria
di ristrutturazione dell'Unione europea, decisa e promossa insieme ai
governi borghesi, liberali e socialdemocratici, per soddisfare le esigenze
attuali del capitale, ha svolto un ruolo fondamentale nel bloccare salari
e pensioni, nel rovesciare i diritti del lavoro e della sicurezza sociale,
nel favorire le privatizzazioni. E dimostrato che il Trattato di Maastricht,
l'Unione economica e monetaria (UEM), la strategia di Lisbona sono strumenti
del capitale utilizzati per rendere i grandi gruppi monopolistici europei
piu competitivi e redditizi.
Insistiamo su questo
punto per evidenziare che la barbarie capitalista non si arresta. Le
condizioni per la crisi si formano all'interno dello sviluppo capitalistico.
In queste condizioni, vi e un eccesso di accumulazione di capitale e
la contraddizione di base del sistema si aggrava.
La crisi emersa contemporaneamente
a livello internazionale, negli Stati Uniti, nell'Unione europea e negli
altri Stati capitalisti, e una crisi di sovra-accumulazione del capitale,
una crisi di sovrapproduzione. Nel suo nucleo si intensifica la contraddizione
tra il carattere sociale della produzione e l'appropriazione capitalista
dei suoi risultati, in quanto i mezzi di produzione sono di proprieta
dei capitalisti e il criterio di sviluppo capitalistico e il profitto
che porta anarchia e disuguaglianza.
Le crisi del capitalismo
dimostrano che il sistema ha superato i suoi limiti storici. Per questo
motivo le forze borghesi e opportuniste, tra cui SYN/SYRIZA in Grecia
e il Partito della Sinistra Europea (SE), si adoperano per sostenere
il sistema e distorcere le ragioni che causano le crisi.
Parlano di "capitalismo
d'azzardo", di "crisi del debito", di "crisi finanziaria":
limitano la loro critica alla gestione neo-liberale, assolvendo la socialdemocrazia
e il capitalismo stesso, nonostante il fatto che e all'interno del suo
processo di produzione che nascono le condizioni per la crisi, che si
manifesta anche in altre parti del sistema capitalista.
In Grecia, il PIL e
diminuito nel 2009 e nel 2010. Nel 2011 diminuira ancora del 5% e ci
sono grandi preoccupazioni per il 2012.
La recessione economica
alimenta il deficit e il debito, causati a loro volta dal finanziamento
delle grandi imprese, dalle esenzioni fiscali per il grande capitale,
dalle conseguenze dell'adesione della Grecia all'Unione europea e all'Unione
economica e monetaria (UEM), dalle ingenti spese militari per le esigenze
imperialiste della NATO.
Cari compagni,
In queste condizioni,
il KKE sostiene che il popolo non ha alcuna responsabilita per il debito,
non deve riconoscerlo, anzi deve lottare in modo che sia la plutocrazia
che ha creato il debito a pagare, in una lotta che punti a rovesciare
il sistema di sfruttamento.
Il KKE ha aperto un
fronte decisivo contro tutte le posizioni che coltivano false aspettative
riguardo il ruolo dell'Unione europea, i meccanismi di prestito, i bond
europei. L'esperienza dimostra che i prestiti, sotto qualsiasi forma,
sono pagati dalla classe operaia e dagli strati popolari e che ogni
accordo sul prestito e accompagnato da crudeli misure antipopolari,
misure indubbiamente decise da tempo e imposte utilizzando la crisi
a pretesto, in tutti i paesi capitalistici, a prescindere se hanno firmato
un protocollo con l'UE e il Fondo Monetario Internazionale o hanno votato
per un "programma di medio termine", come e avvenuto in Grecia.
Queste misure costituiscono una scelta strategica, sancita nel "Patto
per l'Euro", e mirano a rafforzare la competitivita e la redditivita
dei monopoli, raggiungibili solo attraverso la riduzione del costo del
lavoro. Questo e cio che viviamo in Grecia, dove, nonostante le brutali
misure antipopolari che riducono drasticamente gli stipendi e le pensioni
e aboliscono diritti sociali, del lavoro e di previdenza, la crisi insiste,
il debito cresce, i disoccupati raggiungono 1 milione di persone. E'
ovvio che la crisi non riguarda solo Grecia, Irlanda e Portogallo, ma
e estesa anche a Italia e Spagna; vi sono serie preoccupazioni per l'economia
francese, mentre gli ultimi dati dimostrano un rallentamento economico
in Germania, in tutta la zona euro e anche negli Stati Uniti, e si prevede
una ripresa anemica.
Pertanto, dobbiamo
tenerci pronti per una nuova intensificazione dell'offensiva e dobbiamo
agire in modo coordinato, insistendo sul rafforzamento dello sviluppo
di nuove lotte di classe, tenendo conto che il compromesso temporaneo
del vertice del 21 luglio e fragile, che la competizione interimperialista
e in aumento e che la scelta di nuove brutali misure antipopolari e
rafforzata.
E opportuno prestare
la massima attenzione alle posizioni che parlano di protettorato da
parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale su alcuni
Stati, perche sono posizioni promosse e utilizzate dalle forze che mistificano
il ruolo della borghesia.
La Grecia non e ne
sotto occupazione ne e un protettorato. La Grecia e un paese capitalista
con una posizione subordinata nel sistema imperialista: ha una borghesia
forte che difende e lotta per i propri interessi, scegliendo consapevolmente
tra i suoi alleati l'Unione europea, la NATO, il Fondo monetario internazionale,
il suo fine e quello di sfruttare la classe lavoratrice, opprimere gli
strati popolari, assicurarsi il potere e perpetuare il sistema capitalista.
Per quanto riguarda
lo sviluppo della lotta di classe, e noto che in Grecia, ci sono state
lotte di massa, con il KKE e PAME in prima linea, il movimento di classe
sindacale che riunisce centinaia di sindacati, federazioni e comitati
di lotta con un orientamento di classe.
In oltre 20 scioperi
generali, nelle grandi manifestazioni, nelle occupazioni di ministeri
e altri edifici pubblici, i comunisti sono stati in prima linea, come
la gioventu comunista, i simpatizzanti del KKE, le lavoratrici e i lavoratori
che sostengono il PAME.
Tutte queste forze
sono nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e nei quartieri popolari;
informano e organizzano la classe operaia, il popolo, i giovani, proteggono
gli scioperi con picchetti, lottano contro i padroni e le forze di repressione,
affrontano l'anticomunismo e le calunnie dei partiti e dei circoli borghesi
e opportunisti.
La lotta viene organizzata
nelle condizioni di un intenso conflitto con le forze concertative,
governo-padroni-sindacati, in cui partecipano i quadric del PASOK e
ND [rispettivamente i due maggiori partiti che si sono alternate al
governo negli anni, socialdemocratici e conservatori], che controllano
le maggiori Confederazioni sindacali del settore pubblico e privato
[GSEE e ADEDY] sostenuti anche da SYN / SYRIZA [sinistra opportunista]
e le altre forze schierate contro il PAME. Questo blocco, il cui prestigio
e in costante diminuzione, supporta la strategia del capitale, difende
l'Unione europea e coltiva la collaborazione di classe, alimenta confusione
e false aspettative tra i lavoratori.
Cari compagni,
Il KKE, in condizioni
difficili, dispiega le sue forze per organizzare la classe operaia nelle
fabbriche, concentra la sua attenzione nella costruzione di organizzazioni
di partito nei luoghi di lavoro, si batte per coagulare il movimento
operaio con il fine di rafforzare l'unita di classe, migliorare l'azione
e l'orientamento dei sindacati e per cambiare i rapporti di forza.
Possiamo dire che lo
sviluppo dell'alleanza sociale promossa nella classe operaia e tra gli
strati popolari grazie agli sforzi del PAME e le altre coalizioni militanti,
nonostante le carenze, ci riempie di fiducia. E' un dato di fatto che
la borghesia e i suoi portavoce politici sono preoccupati per il corso,
l'orientamento e il prestigio di questo movimento di massa, e per questo
motivo sono alla ricerca di modi per intrappolare l'indignazione popolare
in una direzione che non provochi danni al sistema.
Recentemente e stato
funzionale a questo scopo il movimento delle "piazze", dove,
con il contributo dei media borghesi, i partiti borghesi e opportunisti,
le organizzazioni di estrema destra e i gruppi marginali "anti-autoritari",
si e consumato un tentativo di intrappolare i lavoratori indignati in
rivendicazioni reazionarie, come "Via i partiti, via i sindacati".
Il KKE ha elaborato
posizioni e rivendicazioni su ogni questione, attraverso cui lotta ogni
giorno e riunisce le forze per il rovesciamento del sistema di sfruttamento.
Le analisi programmatiche del KKE poggiano sulla solida base che nel
nostro tempo, tempo di transizione dal capitalismo al socialismo, la
lotta tra le classi e diretta verso la risoluzione della contraddizione
principale tra capitale e lavoro. Il cambiamento rivoluzionario in Grecia
sara socialista. La forza trainante della rivoluzione socialista sara
la classe operaia, come forza guida, i semi-proletari, i contadini poveri
e gli strati piccolo-borghesi urbani maggiormente oppressi. La politica
di alleanze, basata sulla linea democratica di lotta antimperialista
e antimonopolista, contribuira a riunire la grande maggioranza del popolo.
C'e solo una scelta: Potere Popolare, disimpegno dall'Unione Europea
e dalla NATO, cancellazione del debito, cambiamento dei rapporti storicamente
superati di proprieta, proprieta collettiva e concentrazione dei principali
mezzi di produzione, associazioni produttive dei piccoli e medi agricoltori,
piccoli imprenditori, nei settori a basso livello di concentrazione;
pianificazione centralizzata, in modo che tutti i mezzi di produzione
e la forza lavoro siano utilizzate, in modo che sia possibile una cooperazione
economica internazionale sulla base del reciproco interesse.
In questa prospettiva,
occorre sviluppare la lotta politica e ideologica di massa e migliorare
l'organizzazione della classe operaia. Sono compiti a cui possiamo adempiere,
se siamo ispirati dalla necessita di un'altra organizzazione sociale,
dalla necessita del socialismo, sola e urgente risposta alla barbarie
capitalista.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura
e Documentazione Popolare
e-mail:cpg@int.kke.gr