"Alleanza politica nell'interesse del popolo e non per la perpetuazione del potere dei monopoli"
20/04/2011
Intervento di Giorgos Marinos dell'Ufficio Politico del CC del KKE in occasione del recente incontro del PC portoghese con il Blocco della Sinistra (Bloco de Esquerda), strumentalizzato dalle forze opportuniste in Grecia. Pubblicato in "Rizospastis", organo del CC del KKE, del 17 aprile.
Gli sviluppi nel Movimento Comunista Internazionale, la strategia e le tattiche dei partiti comunisti, la politica delle alleanze da essi perseguite, la loro posizione rispetto ai partiti borghesi, alla socialdemocrazia e all'opportunismo, alle organizzazioni imperialiste e alle questioni fondamentali della lotta di classe costituiscono una fonte di esperienza che siamo tenuti a considerare, valutare, respingere o utilizzare, per rafforzare una precisa direzione di azione. Bisogna assicurare che i partiti comunisti diventino più forti, più capaci di adempiere agli obblighi rivoluzionari in quanto avanguardia della classe operaia. Tale posizione deve essere acquisita nella pratica attraverso il confronto di classe, nello sforzo di rafforzare l'unità della classe operaia e creare alleanze sociali con gli strati popolari oppressi, nella lotta per il rovesciamento del capitalismo e per il potere della classe operaia e il socialismo.
Lo scambio di opinioni sulle questioni politiche-ideologiche, ove la politica delle alleanze riveste un ruolo importante, è uno strumento fondamentale e vorremmo condividere con altri PC le nostre preoccupazioni dopo la recente riunione svoltasi a Lisbona tra il Partito Comunista Portoghese e il Blocco della Sinistra, come pure la nostra analisi sulla strumentalizzazione di questo incontro da parte delle forze opportuniste in Grecia. Nel corso della riunione, secondo la dichiarazione del PCP, c'è stato "uno scambio di opinioni e punti di vista sulla posizione di ciascun partito rispetto alla situazione economica e sociale del paese (...) Una valutazione che ci ha permesso di individuare alcune convergenze. Convergenze che pure non nascondono le differenze di opinione e anche differenti scelte su varie tematiche, di per sé un fatto naturale in partiti con storie e programmi diversi". Nella stessa dichiarazione si afferma che "in questo quadro, in cui ogni partito si presenterà alle prossime elezioni con le proprie proposte e il proprio programma, il PCP, con la ferma convinzione e la fiducia dell'importanza di rafforzare il CDU per imporre una rottura con la politica di destra e aprire la strada ad una politica patriottica e di sinistra, proseguirà e aumenterà il proprio intervento politico e sociale. Questa politica non ostacolerà una convergenza, come quella creata a livello parlamentare, che ha ci ha consentito di difendere gli interessi nazionali, sia respingendo politiche e misure onerose sia approvandone altre che promuovono la crescita economica, la giustizia sociale e la difesa dei diritti".
Inoltre, la pagina web di Esquerda, il giornale del Blocco, afferma che: "Il Blocco e il Partito Comunista Portoghese (PCP) stanno convergendo su una via d'uscita [dalla crisi economica] basata su politiche di sinistra. Dopo un incontro di un'ora, il PCP e il Blocco hanno annunciato la convergenza delle loro posizioni contro l'intervento del FMI e per una politica di sinistra contro le bancarotte. Il dialogo continuerà".
Questi sono i fatti. E su questa base SYN/SYRIZA e altri gruppi opportunisti in Grecia stanno cercando di sfruttare la situazione e riproporre la loro visione dell'"unità della sinistra".
Possiamo onestamente dire che questa è la natura dell'opportunismo. Un modo di fare politica senza principi, che, per giustificare le proprie scelte prova ad applicare meccanicamente in Grecia un evento che ha avuto luogo in Portogallo.
Ma non si tratta solamente di questo. La questione è più complessa. Siamo davanti a un tentativo di intrappolare le forze popolari in una politica fallimentare di alleanze che ha come base la strategia del partito socialdemocratico SYN e le altre forze opportuniste che, sulla crisi e la via d'uscita dalla crisi, sul debito e il deficit, adottano e promuovano proposte di gestione simili a quelle dei partiti borghesi.
Per questo motivo è positivo che ci sia un dibattito aperto sulla questione.
Il KKE ha costruito durevoli rapporti con i compagni del PCP e apprezza il suo importante contributo allo sviluppo della lotta di classe in Portogallo per la difesa degli interessi popolari e della classe operaia. Apprezza il suo sostegno alle organizzazioni antimperialiste, il suo contributo per fronteggiare l'anticomunismo e le grandi difficoltà generate dalla controrivoluzione e dal rovesciamento del socialismo.
Il nostro Partito, in quanto sezione del Movimento Comunista Internazionale, studia attentamente le prese di posizione e le decisioni dei Partiti Comunisti e valuta le questioni fondamentali in base al fatto che le diverse scelte possano aiutare o ostacolare la lotta di classe, rafforzare o indebolire la lotta globale contro l'imperialismo e i monopoli, aiutare o non aiutare le forze popolari a liberarsi dalle ideologie e dalle politiche borghesi e opportuniste.
Allo stesso tempo, il KKE informa sistematicamente i PC sulla sua attività e le proprie esperienze.
E' da questa prospettiva che esaminiamo l'incontro tra il PCP e il Blocco e riteniamo che sia necessario spiegare brevemente l'esperienza che il nostro Partito ha acquisito rispetto alle posizioni degli opportunisti in Grecia, che hanno storicamente impiegato tattiche corrosive e liquidatorie attraverso forme di cooperazione quali la "Sinistra Democratica Unita" (EDA) degli anni Cinquanta e Sessanta, la "Sinistra Unita" del 1974, e il "Synaspismos" ("Alleanza" in greco) alla fine degli anni Ottanta.
Le pratiche fondamentali che segnano tali posizioni consistono nell'assimilazione di ideologie e politiche borghesi, nella negazione dei principi che caratterizzano i moderni partiti leninisti, nell'abolizione dell'indipendenza del PC e il suo scioglimento.
Questa nostra esperienza ci aiuta a studiare il ruolo che il Blocco di Sinistra svolge in Portogallo. Si tratta di un partito opportunista, con quadri fuoriusciti dal PCP negli anni passati. E' un partito con una strategia socialdemocratica, con tesi che sostengono il potere dei monopoli, la proprietà capitalistica dei mezzi di produzione, l'Unione europea; un partito che ha da anni sostenuto le politiche antipopolari del governo del Primo Ministro socialista Socrates.
Questo partito è attivo all'interno del ben noto Partito della Sinistra Europea (SE) e ricopre la vice presidenza nel suo Presidium, insieme con SYN. Partecipa alla campagna anticomunista e ai tentativi di trasformare i PC in partiti socialdemocratici, sostiene decisioni antipopolari per la repressione della classe operaia e dei diritti popolari e recentemente ha espresso il suo voto favorevole in seno al Parlamento europeo per la partecipazione nella guerra imperialista contro la Libia.
E' certo che il suo carattere non è cambiato a seguito della discussione con il PCP e per la possibile cooperazione. Il suo carattere socialdemocratico resta, la sua attività provoca danni ai movimenti operaio e popolari. E indipendentemente dalle intenzioni del PCP, il Blocco userà questa cooperazione per generare confusione, corrompere la coscienza di classe, sconfiggere i partiti comunisti e le forze antimperialiste.
SYN ha approvato la riunione della PCP con il Blocco sin dall'inizio. Sta cercando di sfruttare opportunisticamente gli sviluppi a livello europeo e internazionale, al fine di promuovere le proprie posizioni e giocare i suoi ben noti giochi di astuzia.
Ha fatto la stessa cosa con Jospin in Francia. Ha salutato la collaborazione tra il Partito Socialista con il Partito Comunista Francese e varie altre formazioni opportuniste. Parlava di un "raggio di speranza" e in seguito, quando questa soluzione ha provocato massicce proteste popolari ed è diventata politicamente fallimentare, SYN ha cercato di fare marcia indietro con molteplici giustificazioni.
Ha fatto la stessa cosa con l'Italia, quando ha salutato la "coalizione dell'Ulivo" di "centro-sinistra" dalle cui "fronde veniva una speranza" per l'Europa. E quando i lavoratori hanno condannato le politiche antipopolari di questo "albero", ha cercato di giustificare l'ingiustificabile.
Naturalmente la logica della "unità della sinistra", la logica dei cosiddetti "fronti anti-neoliberali" ha ricevuto un colpo, ma l'opportunismo insiste perché la sua missione è quella di manipolare le forze popolari, di impedire la radicalizzazione della coscienza popolare: una radicalizzazione che prende atto attraverso la conoscenza e l'esperienza della lotta di classe.
Il KKE, che analizza gli sviluppi secondo un criterio di classe, dal punto di vista degli interessi popolari e dei lavoratori e mette le persone in guardia contro le trappole preparate dalle forze della sottomissione, vuole dire chiaramente quanto segue alla classe operaia, agli strati popolari e ai giovani:
Non fidatevi minimente di SYN/SYRIZA e delle altre forze dell'opportunismo. A prescindere dalle sottigliezze verbali che adoperano per confondere le acque, il loro obiettivo è rendere possibile la perpetuazione del capitalismo e il sistema di sfruttamento. La direzione principale che caratterizza la loro politica è il mantenimento del potere dei monopoli, della proprietà capitalistica dei mezzi di produzione e lo sviluppo basato sul profitto economico.
Un elemento importante di questa strategia è l'anticomunismo sistematico che fornisce un alibi per l'anticomunismo borghese. Questo elemento segna il corso delle forze opportuniste dal 1990 ad oggi.
Le posizioni e le pratiche del SYN che sostengono l'UE e la strategia della ristrutturazione capitalistica, attaccando e abolendo i diritti dei lavoratori e delle persone, sono espressioni di questa direzione strategica. Questa direzione è evidente nel tentativo di creare illusioni sul ruolo del governo del PASOK: ci prendono in giro sostenendo che ciò che è andato storto, dipende dall'abbandono da parte del PASOK del suo programma, nonostante sia noto che questo programma ha comportato un attacco antipopolare in ogni settore.
Questa direzione porta ad un atteggiamento ostile nei confronti del PAME e degli altri raggruppamenti militanti e al sostegno dei sindacati controllati dai padroni e dal governo, la maggioranza del GSEE e di ADEDY [rispettivamente i maggiori sindacati del privato e del pubblico] che con ogni mezzo hanno a lungo cercato di corrodere e disarmare il movimento operaio nel tentativo di integrarlo nei propositi del capitale.
Le manovre opportuniste non avranno successo. I "peccati" politici del SYN non possono essere riscattati dallo sforzo di utilizzare la discussione tra il PCP e il Blocco di Sinistra. Oggi, quando la crisi del capitalismo mostra chiaramente che il sistema di sfruttamento ha superato i suoi limiti storici, oggi, quando l'efficacia della lotta di classe è ovviamente collegata alla soluzione del problema del potere, SYN/SYRIZA e le altre formazioni ci ingannano chiedendo una rinegoziazione del debito (che significherebbe nuove tasse), tagli e l'applicazione del nuovo memorandum deciso da governo, UE e FMI.
Vogliono ingannarci con l'utopia di un'equa redistribuzione della ricchezza nell'ambito di un sistema di potere ad appannaggio dei monopoli, o con altre simili pretese comunemente utilizzate anche dai partiti borghesi, dagli economisti borghesi e dagli apologeti del sistema.
I continui cambiamenti nelle loro posizioni e nelle loro richieste, volte a confondere le acque, dimostrano l'inattendibilità e l'inaffidabilità dei partiti e gruppi opportunisti.
Il nostro popolo deve essere molto severo e rendersi conto che la politica di alleanza del SYN e le sue invocazioni opportuniste all'"unità a sinistra" mirano a ostacolare la mobilitazione del popolo su una base antimperialista e antimonopolista, in direzione anticapitalista.
Il loro obiettivo è quello di trovare complici per la perpetuazione del potere dei monopoli. Allo stesso tempo, rivelano la miseria che caratterizza il tentativo di SYRIZA, le polemiche e l'impasse della babele opportunista.
Il KKE tratta la politica delle alleanze con un grande senso di responsabilità, come strumento di importanza strategica che rafforza la lotta dei lavoratori e dei movimenti popolari, capace di concentrare le loro forze contro la plutocrazia, contro le politiche antipopolari e le unioni imperialiste.
Il nostro partito ha escluso la cooperazione con i partiti e i gruppi di opportunisti che consapevolmente avevano tentato di sciogliere il KKE e hanno festeggiato la caduta del socialismo, alimentando il consenso e corrompendo la coscienza del popolo.
Abbiamo escluso la saldatura saltuaria delle direzioni e insistito sull'alleanza delle forze socio-politiche che hanno interesse a combattere la strategia dei monopoli e dell'imperialismo, tenendo conto che l'alleanza non coinvolge soltanto il KKE ma riguarda un ampio ventaglio di forze che restano intrappolate nei concetti della ideologia borghese o esitano a fare il grande passo.
Il KKE insiste sull'azione congiunta e coordinata della classe operaia, dei piccoli e medi agricoltori, dei lavoratori autonomi e quelli solidali con gli schieramenti di classe organizzati da queste forze sociali che svolgono un ruolo di primo piano nella lotta del nostro popolo per risolvere i suoi problemi.
Questi schieramenti costituiscono il nucleo dello sforzo per costruire un fronte antimonopolista e antimperialista di lotta che combatte per ottenere il potere del popolo sull'economia, ossia per il socialismo che è un prerequisito per l'abolizione dello sfruttamento, per la garanzia del diritto al lavoro per tutti e per la soddisfazione dei bisogni contemporanei del popolo.
Questa è la risposta che gli sviluppi stessi hanno portato all'ordine del giorno. Perché la lotta sui problemi acuti delle famiglie dei lavoratori, contro le conseguenze della crisi e contro il memorandum governo-UE-FMI e le crudeli misure antipopolari - questa lotta per i diritti sovrani - acquisisce dinamismo nella misura in cui diventerà una lotta contro il potere dei monopoli, per la sconfitta della barbarie capitaliste.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.orga cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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