Dichiarazione congiunta: 20 anni dopo la guerra del Golfo L'importanza della lotta per la pace, contro lo sfruttamento e l'oppressione imperialista
Sono trascorsi vent'anni dall'inizio della guerra del Golfo. Il 17 gennaio 1991, le forze armate degli USA, della NATO e i loro alleati hanno scatenato - con la ratifica del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - la loro prima guerra su vasta scala in Medio Oriente, nonostante la diffusa opposizione contro la guerra in molti paesi. Questa guerra, inseparabile dai profondi e negativi cambiamenti connessi alla liquidazione del socialismo in Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est, è stata il preludio a 20 anni di aggressioni, invasioni e ingerenza imperialiste su vasta scala.
Dal Golfo alla Jugoslavia, dall'Afghanistan all'Iraq, dal Libano alla Palestina, l'imperialismo ha cercato di imporre il suo dominio in ogni paese e sul mondo intero, allo scopo di porre sotto il suo controllo diretto le principali risorse energetiche mondiali, di annientare i diritti di sovranità dei popoli e di sottomettere il mondo intero allo sfruttamento e agli interessi del grande capitale. Questa offensiva militarista e bellicista si è sviluppata parallelamente agli attacchi contro i diritti sociali, economici e politici dei lavoratori e dei popoli - anche nei centri dell'imperialismo - e ha contribuito ad acuire le contraddizioni tra potenze imperialiste.
Grazie alla resistenza e alle lotte dei popoli - in particolare quelle dei popoli vittime delle aggressioni - l'offensiva dell'imperialismo ha incontrato ostacoli e ha subito importanti battute d'arresto. Ma i pericoli per la pace e per i popoli non sono scomparsi. Al contrario, la profonda crisi economica del capitalismo e l'impotenza delle classi dirigenti nel risolverla, portano al tentativo di conservare il proprio dominio con la violenza, l'autoritarismo, la guerra e l'offensiva brutale contro i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli.
Le minacce di guerra e di aggressione sono evidenti: negli attacchi contro i movimenti operai e popolari che lottano contro l'imperialismo, additati come il "nemico interno"; nel recente vertice della NATO e nel nuovo concetto strategico elaborato da questa organizzazione imperialista militarista e aggressiva - che il Trattato di Lisbona considera suo braccio armato, accelerando così il processo di affermazione dell'Unione Europea quale blocco economico, politico e militare imperialista -; nelle sistematiche minacce imperialiste di guerra, di provocazione e ingerenza in numerose aree del mondo; nell'incremento della spesa per gli apparati militari e di sicurezza.
I Partiti firmatari fanno appello ai lavoratori e ai popoli del mondo a rafforzare la lotta per la pace e contro i piani di guerra e di aggressione dell'imperialismo, a intensificare la lotta contro lo sfruttamento capitalista e per la difesa della sovranità e dei diritti di tutti i popoli del mondo. Sottolineano che la lotta per la pace, la cooperazione e il progresso è un elemento inseparabile dalla lotta per il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo.
Esprimono la loro solidarietà con i popoli e con le forze antimperialiste di liberazione nazionale, rivoluzionarie e progressiste che lottano contro le aggressioni, le interferenze e le minacce dell'imperialismo. In particolare, esprimono la loro solidarietà con i comunisti e le altre forze antimperialiste del Medio Oriente e in particolare con il popolo Palestinese nella sua lotta per il diritto alla costituzione di uno Stato indipendente della Palestina nei confini ante-1967, con Gerusalemme Est capitale.
Gennaio 2011
I partiti:
- Algerian Part for Democracy and Socialism
- Communist Party of Bangladesh
- Communist Party of Brazil
- Worker's Party of Belgium
- New Communist Party of Britain
- Communist Party of Canada
- AKEL, Cyprus
- Communist Party of Bohemia and Moravia
- Communist Party in Denmark
- Communist Party of Finland
- Communist Party of Greece
- New Communist Party of the Netherlands
- Hungarian Communist Workers Party
- Communist Party of India (Marxist)
- Communist Party of Ireland
- Workers' Party of Ireland
- Party of the Italian Communists
- Workers' Party of Korea
- Lebanese Communist Party
- Communist Party of Luxembourg
- Communist Party of Mexico
- Communist Party of Norway
- Palestinian Peoples Party
- Peruan Communist Party
- Philippine Communist Party PKP-1930]
- Portuguese Communist Party
- South African Communist Party
- Communist Party of the Russian Federation
- Communist Workers Party of Russia - Party of Communists of Russia (RKRP-RPC)
- Communist Party of Spain
- Party of the Communists Catalonia, Spain
- Communist Party of the Peoples of Spain
- Communist Party of Turkey
- Communist Party of Venezuela
- New Communist Party of Yugoslavia
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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