L'industria della falsificazione all'opera
Articolo apparso su "RIZOSPASTIS", organo del Comitato Centrale del KKE
24/09/2010
La Procura generale di Russia ha consegnato ieri alla Polonia 20 volumi con i dati relativi al caso dell'esecuzione degli ufficiali polacchi a Katyn. Nel comunicato delle autorità russe viene menzionato che nel maggio scorso furono consegnate alla Polonia 6 scatole da 72 chili con la prima parte della documentazione su questo caso.
In questo modo, il governo borghese russo contribuisce alla campagna anticomunista e antisovietica che si sta sviluppando in Europa. In tale contesto, l'esecuzione di migliaia di ufficiali polacchi nel bosco di Katyn nel 1941 viene attribuita alle autorità sovietiche e non alle truppe naziste, come dimostrano invece numerose prove (le pallottole tedesche ritrovate nei cadaveri, la corda tedesca con cui avevano legato le mani di molti polacchi, i resoconti processuali che accertano il fatto che queste persone furono assassinate nell'autunno del 1941 e non nel 1940). Nei diari dello stesso Goebbels si accenna alla prova delle pallottole tedesche da mantenersi in gran segreto perché avrebbe potuto provocare il collasso del caso "Katyn". Questo caso fu montato dai nazisti dopo la loro sconfitta a Stalingrado nel 1943 e poi, soprattutto dopo il rovesciamento del socialismo, ripresa dagli imperialisti.
In realtà, a dispetto delle grandi parole sulle "6 scatole" con i "72 chili", ai quali ora si sommano "20 volumi", finora l'unico documento ad essere stato reso pubblico e riportante le firme dei dirigenti del governo sovietico è stato dichiarato un falso da un comitato di esperti. Le stesse autorità russe si rifiutarono di consegnare l'originale di questo documento alla Corte costituzionale nel giudizio contro il PCUS nel 1993, benché il deputato del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR), Víctor Ilyuhin, avesse denunciato l'attività di una "industria" della falsificazione dei documenti col fine di calunniare il periodo in cui Stalin fu alla testa dello stato sovietico.
Bisogna tenere conto di un dettaglio. Per causalità, la consegna di questi documenti alla Procura polacca coincise con la richiesta di estradizione della Russia per il separatista ceceno Ajmed Zakayev, che ora sta in Polonia. I 20 volumi di materiale d'archivio falsificato "pesano" quanto la sua estradizione in Russia?
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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