Sciopero del 20 maggio: un altro successo della battaglia del PAME
Milioni di scioperanti e decine di migliaia di manifestanti, lavoratori e giovani, hanno dato un’altra forte risposta all’offensiva anti-popolore e condannato le barbare misure "anti-crisi", partecipando al successo del nono sciopero, negli ultimi cinque mesi, indetto dal PAME [Fronte Militante di Tutti i Lavoratori].
Dall'alba alcune centinaia di scioperanti del PAME hanno occupato il palazzo del Ministero del Lavoro per denunciare la nuova serie di misure anti-popolari del governo, dell'UE e del FMI. Hanno appeso uno striscione con scritto “respingere le misure” sulla facciata dell'edificio. Il corteo degli scioperanti si è diretto verso il Ministero del lavoro, cuore della lotta delle forze di classe. Altri edifici pubblici sono stati occupati in diverse città del paese.
Ancora una volta, nonostante che i mezzi di comunicazione abbiano cercato di oscurare le manifestazioni di sciopero del PAME, i lavoratori hanno voltato le spalle alla direzione compromessa dei sindacati gialli GSEE-ADEDY (federazioni sindacali del settore pubblico e privato) e hanno trasformato le manifestazioni delle forze di classe in manifestazioni di massa che hanno coinvolto la maggior parte degli scioperanti.
Nei loro interventi i rappresentanti delle forze di classe hanno insistito sui recenti annunci del governo socialdemocratico che riguardano il sistema di sicurezza sociale. I nuovi provvedimenti porteranno un fosco futuro ai lavoratori costringendoli a lavorare per più di 40 anni, aumentando l'età pensionabile, riducendo le pensioni e trasformandole in un assegno da fame di 360 € e nello stesso tempo abolendo il riconoscimento dei lavori usuranti/pericolosi.
I comunisti hanno coniugato allo sciopero una significativa lotta ideologica e politica contro la propaganda della borghesia che sostiene che gli scioperi penalizzino il turismo e che promuove vile anticomunismo e propaganda contro il PAME. Le forze di classe hanno denunciato che quando il capitale parla di sviluppo turistico, in realtà vuol dire sviluppo a vantaggio dei gruppi monopolistici, vuol dire "paradiso turistico greco" dove i lavoratori lavorano come schiavi, mentre il popolo greco dovrebbe sopportare sia la diminuzione della durata delle vacanze che la possibilità stessa di permettersi le vacanze.
La dimostrazione della capitale si è tenuta nella piazza di Omonia, al centro di Atene. I rappresentanti del PAME, dell’Unione Greca Antimonopolistica dei Lavoratori autonomi e dei piccoli Commercianti (PASEVE), dell’Unione Militante di Tutti i Contadini (PASY), del Fronte Militante degli Studenti (MAS) hanno salutato i manifestanti. Successivamente, in un'atmosfera militante, i blocchi del PAME si sono diretti verso il Ministero del Lavoro, senza lasciare spazio alla provocazione degli agenti della borghesia.
Dobbiamo anche notare che l'ondata di solidarietà multiforme e toccante dei Partiti comunisti e Operai, dei sindacati, delle organizzazioni di massa, dei giovani e dei lavoratori continua a crescere.
Le persone che lavorano, gli autonomi, i giovani hanno dichiarato che la lotta continuerà ancora più forte aprendo la strada ad una alleanza popolare, per saldare la classe operaia ai suoi alleati.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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