Primo Maggio in Grecia: la risposta della classe lavoratrice al capitale
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Le mobilitazioni per il Primo Maggio organizzate dal Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) in 75 città della Grecia, costituiscono uno spartiacque nell'azione di lotta del movimento di classe dell'ultimo periodo. La partecipazione è stata senza precedenti con decine di migliaia di lavoratori - uomini e donne, giovani, pensionati e immigrati, lavoratori autonomi - che hanno dimostrato con determinazione di voler opporsi alle nuove misure antisindacali e antipopolari decise dal governo socialdemocratico e dalle unioni imperialiste, come l'UE e il FMI, con il contributo dei partiti conservatore [ND - Nuova Democrazia] e nazionalista [LAOS].
In una congiuntura critica e difficile, migliaia di lavoratori, soprattutto giovani a cui è dedicata la Festa del Lavoro di quest'anno, hanno manifestato ancora una volta con PAME, la principale e autentica forza di classe che esprime gli interessi dei lavoratori nel movimento sindacale e nelle lotte.
Questa ampia partecipazione dimostra che i lavoratori hanno voltato le spalle ai partiti opportunisti e alle compromesse confederazioni sindacali del settore privato (GSEE) e del settore pubblico (ADEDY). I sindacati confederali puntano a un aggiustamento interno alle proposte europee, adducendo che siano più favorevoli al popolo che quelle del FMI, seminando l'illusione che sia possibile formare un "patto di buona stabilità" all'interno dell'UE imperialista. Le loro manifestazioni sono state scarsamente partecipate e segnate da incidenti provocatori che allontanano le grandi masse dalla lotta. Inoltre richiamando l'attenzione dei media oscurano il successo delle manifestazioni del PAME contro la plutocrazia.
Come ha sottolineato il relatore principale della manifestazione del PAME ad Atene: "In nome di tutti i morti della nostra classe e della nuova generazione, il PAME invita la classe operaia a guidare la lotta contro la brutale offensiva avversa a tutti i popoli europei".
Il pacchetto di misure annunciate dal governo domenica 2 maggio è letteralmente distruttivo, comprende: l'abolizione delle tredicesime e quattordicesime sui salari nel settore pubblico; l'abolizione delle tredicesime e quattordicesime delle pensioni sia nel settore pubblico che privato; congelano gli stipendi nel pubblico e nel privato per tre anni; promuovono l'aumento dell'età pensionabile; impongono tagli drastici in materia di pensioni; elevano la soglia degli esuberi dal 2% al 4%. Inoltre, impongono l'aumento dell'IVA sui beni di largo consumo dal 21% (risultato dell'aumento di due mesi fa) al 23%, l'abolizione dei contratti collettivi di lavoro, tagli drastici delle prestazioni e indennità di licenziamento, licenziamenti di massa nel settore pubblico e nelle amministrazioni locali.
Ma l'elemento fondamentale della manovra che assicura l'aumento dei profitti capitalistici è la totale destrutturazione dei rapporti di lavoro a vantaggio del grande capitale, mentre si prepara il terreno per la definitiva abolizione delle tredicesime e quattordicesime sugli stipendi e le pensioni, del pubblico e del privato.
Le forze di classe del PAME danno una risposta militante a questa ondata di misure contro il lavoro e chiamano il popolo a scendere di nuovo in sciopero generale mercoledì 5 maggio. All'insegna dello slogan "fallisca la plutocrazia" incoraggiano i lavoratori a partecipare con ancor più determinazione ai picchetti e alle manifestazioni del PAME in tutto il paese.
Aleka Papariga, Segretaria Generale del CC del KKE, durante la manifestazione del Primo Maggio ha dichiarato: "Non importa quanti miliardi prestino allo Stato greco. Non significa niente per il popolo. Il capitale continuerà a sfruttare più che mai i lavoratori e il sistema politico corrotto continuerà a travolgerli e intimidirli nel tentativo di privarli della dignità".
A nome del KKE ha inoltre respinto un incontro con gli altri leader politici, incontro che aveva l'unico scopo di "dare l'impressione di un consenso popolare". "Il KKE - ha dichiarato - non ha alcuna necessità di incontrare i rappresentanti della 'troika' (UE, Banca Europea, FMI)" al contrario dei sindacati gialli e degli altri partiti borghesi.
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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