Dichiarazione congiunta dei Partiti Comunisti e Operai dei paesi dell’Unione Europea
Il Vertice dei Capi di Stato della UE dell’11 febbraio segna un nuovo grave attacco contro la classe lavoratrice e i popoli d'Europa. Le risoluzioni del Vertice, in conformità con la "Strategia UE 2020" che promuove e sviluppa la Strategia di Lisbona, intensifica la politica antipopolare dell'Unione Europea e dei governi borghesi con severe misure contro la classe lavoratrice e i popoli. E’ in atto il tentativo di accrescere il profitto dei monopoli europei, sia all'interno dell'Unione Europea che in campo internazionale.
La strategia di uscita dalla crisi della UE si basa sull’imposizione di cambiamenti radicali nei sistemi di sicurezza sociale, sull'aumento dell'età pensionabile e su drastici tagli degli stipendi, delle pensioni e delle prestazioni sociali nel loro complesso. Questo è un attacco delle forze liberali e socialdemocratiche che hanno sostenuto la strategia del capitale, in collaborazione con l'Unione Europea.
Il disavanzo, il debito pubblico e il controllo sulle economie dei diversi Stati membri, tra cui Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e altri, sono utilizzati per l’intimidazione ideologica dei lavoratori di tutta Europa.
Le società transnazionali e le banche introitano immensi profitti attraverso lo sfruttamento dei lavoratori e grazie alle agevolazioni statali, sia prima che durante la crisi. Ora si contendono la parte del leone sui nuovi prestiti. Per l’ennesima volta, utilizzando l’allarmismo e l’intimidazione, scaricano il peso sui lavoratori, sulle fasce sociali più deboli, sulle piccole e medie aziende agricole a conduzione familiare, sui lavoratori autonomi.
L’anelito di resistenza si è intensificato tra i lavoratori europei che non sono propensi a sostenere i costi di una crisi di cui non sono responsabili. In Grecia, Portogallo e altri paesi, gli operai, i dipendenti pubblici e i piccoli e medi contadini si stanno mobilitando e scendono in sciopero contro le misure di austerità adottate. I Partiti Comunisti e Operai firmatari di questa dichiarazione congiunta hanno assunto un ruolo di primo piano in questo movimento, essendo all’avanguardia della lotta di classe.
I Partiti Comunisti e Operai chiamano a raccolta la classe lavoratrice e il popolo di ogni paese per organizzare il contrattacco e condannare i partiti che sostengono l'offensiva antipopolare dell’Unione Europea, chiedono di serrare le fila del movimento operaio di classe, di respingere il dialogo sociale che promuove politiche contrarie all’umanità, di dare una risposta forte all’aggressione del capitale, rivendicando: la piena e stabile occupazione, con pieni diritti per tutti, l’aumento sostanziale dei salari, l'abolizione di tutte le leggi antisociali e antisindacali, una riduzione dell’età pensionabile e istruzione, sanità e previdenza sociale pubbliche e gratuite. I lavoratori vivrebbero meglio senza i capitalisti. E’ la classe lavoratrice che produce la ricchezza e che, pertanto, ne dovrebbe godere.
Partiti firmatari:
- Workers' Party of Belgium
- Communist Party of Britain
- New Communist Party of Britain
- Communist Party of Bulgaria
- Party of the Bulgarian Communists
- AKEL, Cyprus
- Communist Party in Denmark
- Communist Party of Estonia
- Communist Party of Finland
- Communist Party of Greece
- Hungarian Communist Workers' Party
- Communist Party of Ireland
- Workers' Party of Ireland
- Party of the Italian Communists, Italy
- Socialist Party of Latvia
- Socialist Party of Lithuania
- Communist Party of Luxembourg
- Communist Party of Malta
- New Communist Party of the Netherlands
- Communist Party of Poland
- Communist Party of Romania
- Communist Party of Slovakia
- Communist Party of Peoples of Spain
- Communist Party of Sweden
As Norway is an associated member of the EU,
Communist Party of Norway also endorses the statement.
Other Parties
Pole de Renaissance Communiste en France
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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