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Manifestazioni di massa del PAME in 70 città della Grecia


 
24 ore di sciopero generale in Grecia
La plutocrazia deve pagare per la crisi!
 
Il nuovo sciopero di 24 ore del 24 febbraio contro i piani del governo socialdemocratico del PASOK di scaricare il peso della crisi capitalista sulle spalle dei lavoratori, è stato un grande successo [foto].
 
Milioni di lavoratori hanno resistito alle intimidazioni dei partiti del capitale (il socialdemocratico PASOK, il conservatore Nuova Democrazia e l'estrema destra razzista LAOS), che sostengono che i lavoratori devono sottomettersi per "salvare il paese dalla bancarotta". Il "patriottismo" di queste forze politiche ha un solo obiettivo: mantenere ed espandere il profitto del capitale a scapito delle conquiste dei lavoratori aumentando l'età pensionabile, tagliando gli stipendi e le pensioni, attuando un ulteriore smantellamento dello stato sociale, imponendo la precarizzazione dei rapporti di lavoro e una maggior pressione fiscale sui lavoratori.
 
La stragrande maggioranza dei lavoratori si sono mobilitati e hanno partecipato alle manifestazioni di massa organizzate dal Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME - All Workers’ Militant Front), l'alleanza dei sindacati di classe in Grecia. Aderiscono al PAME le federazioni delle categorie industriali, le organizzazioni sindacali regionali, nonché centinaia di sindacati di base territoriali. In questo modo la maggioranza dei lavoratori hanno manifestato la loro avversione per le federazioni sindacali compromesse sia del settore privato (GSEE) sia del settore pubblico (ADEDY) che, proprio come il governo del PASOK, indicano nella speculazione il problema principale del paese. In realtà, la speculazione è solo uno dei risvolti e un risultato della decadenza del sistema capitalista e il prodotto delle contraddizioni interimperialiste tra Euro e Dollaro.
 
La stragrande maggioranza dei lavoratori che hanno aderito alle manifestazioni del PAME in 70 città ha dimostrato di sostenere la linea dello scontro totale con la borghesia, la linea promossa dal PAME, che chiede che sia la plutocrazia a pagare per la crisi e si lotti contro l'Unione Europea, contro l'unione capitalista antipopolare e le sue misure di attacco al lavoro, in vista di rafforzare la lotta per il rovesciamento del potere del capitale.
 
Preparazione dello sciopero – la Borsa valori di Atene bloccata
 
Il PAME ha preparato questo sciopero visitando centinaia di luoghi di lavoro, discutendo con i lavoratori sulla necessità della lotta e organizzando questa battaglia a tutti i livelli. Tra le iniziative da menzionare quella di Atene realizzata dal Dipartimento Immigrazione del PAME, che ha visto la partecipazione di lavoratori provenienti da tutto il mondo che vivono e lavorano in Grecia e che si sono uniti all'azione del PAME.
 
I comunisti hanno svolto un ruolo importante nella organizzazione di questo sciopero attraverso la campagna politica che il KKE ha dispiegato sui luoghi di lavoro, mettendo in luce i veri obiettivi del governo e invitando i lavoratori a lottare per respingerli. Alla vigilia dello sciopero, l'Ufficio Stampa del CC del KKE ha sottolineato tra l'altro: "Il governo, l'Unione europea e la plutocrazia sono stati espliciti. Se le loro misure barbare passeranno o meno, dipende anche dalla posizione e dall'azione dei lavoratori. Il KKE per questo motivo invita tutti i lavoratori, indipendentemente dal partito che hanno votato alle elezioni, ad assumere una posizione responsabile, di classe e patriottica, partecipando allo sciopero e alle manifestazioni indette dal PAME. Chiediamo ai lavoratori di sfidare la manipolazione e l'intimidazione dei padroni. Le lotte e i sacrifici della nostra classe, il presente e il futuro della classe lavoratrice ci impongono di sollevarci e lottare e di non consegnare le conquiste popolari come preteso dalla logica capitalista del profitto e della competitività".
 
Inoltre il KKE ha organizzato una serie di proteste e manifestazioni nei quartieri di Atene e in altre città in tutto il paese invitando i lavoratori ad unirsi alla lotta.
 
Il blocco della Borsa di Atene da parte delle forze del PAME ha avuto un ruolo significativo nella diffusione e nel successo dello sciopero. Il 23 febbraio, alle 6:30 del mattino le forze del PAME hanno interdetto i tre ingressi del palazzo della Borsa, il simbolo del saccheggio ai danni dei lavoratori, dei loro fondi pensione e della loro ricchezza in favore di un pugno di capitalisti. "La plutocrazia deve pagare la crisi", ingiungeva lo slogan sullo striscione del PAME, mentre i cartelli rivelavano: "Ecco dove sono i nostri soldi: nel 2004 i depositi delle imprese ammontavano a 36 miliardi di euro, nel 2005 a 136 miliardi di euro. 250mila lavoratori ricevono un salario di 740 Euro mentre 700 miliardi di euro sono nelle tasche delle grandi imprese. PASOK e ND riempiono le tasche dei banchieri da 233 a 579 miliardi".
 
Il giorno della sciopero migliaia di lavoratori e studenti hanno aderito ai picchetti di PAME davanti ai cancelli delle fabbriche e degli altri luoghi di lavoro.
 
Sciopero e manifestazione di massa ad Atene
 
Migliaia di fabbriche e imprese, cantieri edili, scuole, porti e aeroporti, l'intera produzione si è fermata. La partecipazione di massa allo sciopero e alle manifestazioni di PAME hanno dato una risposta forte al governo e alla UE, creando le condizioni favorevoli per dispiegare un contrattacco determinato dei lavoratori e del popolo che impedirà i barbari provvedimenti e infine rovescerà la politica antipopolare.
 
Ad Atene il raduno di massa si è tenuto in piazza Omonia, nel pieno centro città. Il presidente della federazione sindacale dei tipografici, Yiannis Tolis, ha pronunciato un discorso alla manifestazione e ha sottolineato tra l'altro che: "Le forze del capitale e i loro rappresentanti politici comprendono che maggiore è il ricatto e l'intimidazione sui lavoratori, i tentativi di ingannarli per scaricare su di loro nuovi oneri, più cresce la rabbia e l'indignazione. Essi temono la prospettiva della rivolta generale dei lavoratori e per questo motivo che il governo insieme ai padroni, all'opposizione, al partito della Nuova Democrazia e all'Unione Europea e i partiti a senso unico della UE creano un fronte comune. Si sbagliano se credono di poter manipolare la volontà popolare una volta imboccata la lotta di classe. La storia ha dimostrato che quando il fiume scorre non si può risalire il suo percorso".
 
Rappresentanti degli immigrati e del Fronte di lotta studentesco (MAS - Students’ Struggle Front), hanno esteso il loro saluto.
 
Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione del CC del KKE guidato dalla Segretaria generale del Partito, Aleka Papariga, che ha rilasciato la seguente dichiarazione: "I lavoratori devono vincere le paure e il fatalismo. Essi devono intimidire i loro nemici e non cadere nella trappola di scegliere tra la UE e gli Stati Uniti come vorrebbe il Primo Ministro, signor Papandreu".
 
Poi i manifestanti si sono messi in marcia verso il Parlamento greco.
 
 
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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