Nota dell'Ufficio Stampa sugli sviluppi in Egitto
07/07/2013
Le mobilitazioni del popolo egiziano hanno dimostrano la rapida delusione verso le forze politiche che hanno prevalso nella cosiddetta primavera araba. Gli interessi del popolo non possono essere soddisfatti né dal governo Morsi e dai Fratelli Musulmani, che hanno imposto una linea politica antioperaia di sostegno ai monopoli, né dalla sezione della classe borghese che in questo momento sta sostenendo il colpo di stato militare.
La crisi del sistema politico borghese egiziano rivela l'acuirsi delle contraddizioni tra le varie sezioni della classe borghese sulla gestione del potere, intrappolando l'indignazione della gente e il malcontento. E' inoltre collegata alla concorrenza dei centri imperialisti per la salvaguardia delle risorse naturali della regione e delle rotte energetiche.
La classe borghese in Egitto dispone di soluzioni alternative per garantire i propri interessi: il ruolo dell'esercito e dei cosiddetti movimenti religiosi fanno parte di queste soluzioni. La classe operaia e gli strati popolari poveri non devono limitarsi alla questione se l'uno o l'altro governo deve andarsene, non devono cadere nell'inganno di presunte soluzioni transitorie che preparano il terreno per il prossimo governo antipopolare.
Gli sviluppi dimostrano che affinché il popolo imponga la sua forza e i suoi interessi, le lotte di massa non sono sufficienti da sole, ma devono mirare a rovesciare il potere dei monopoli e avviare una trasformazione a favore del popolo.
Atene 04/07/2012
Ufficio Stampa del CC del KKE
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