Gruppo parlamentare europeo del KKE: La linea politica UE-USA-NATO rende Israele ancora più insolente
09/07/2012
Il gruppo parlamentare europeo del KKE, durante la sessione del Parlamento europeo a Strasburgo, ha votato contro la risoluzione intitolata "Sulla politica dell'UE in Cisgiordania e Gerusalemme Est", e nello spiegare il suo voto ha sottolineato quanto segue:
"La risoluzione comune del Parlamento europeo "Sulla politica dell'UE in Cisgiordania e Gerusalemme Est", mentre riconosce - sotto la pressione della lotta del popolo palestinese e della tragica realtà - alcuni aspetti della barbarie israeliana, come ad esempio le uccisioni e la detenzione dei palestinesi, l'espansione degli insediamenti, l'attività criminale delle forze di occupazione israeliane, ecc., essa li nega con l'inganno, ponendo il "diritto" di Israele alla sicurezza come contrappeso alla giusta e legittima domanda di uno Stato palestinese.
La "sicurezza" di Israele è il pretesto permanente che viene utilizzato dallo Stato israeliano per giustificare l'occupazione dei territori palestinesi e legittimare i crimini di Israele contro il popolo palestinese. La risoluzione tenta di nascondere e abbellire la linea politica imperialista dell'UE nell'intera regione, in ossequio al piano "EU-USA-NATO" per un "Nuovo Medio Oriente". L'Unione europea ha rafforzato le sue relazioni con Israele e sta tentando di consolidare e ampliare i suoi interventi imperialisti, sul terreno di uno scontro più acuto tra potenze, unioni e organizzazioni imperialiste in competizione per lo sfruttamento delle risorse naturali della regione. La linea politica dell'UE e degli altri imperialisti rende Israele ancora più insolente e impedisce il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente, acuisce e complica i problemi ed è gravida di enormi pericoli per il popolo palestinese come per gli altri popoli della regione.
Il KKE è solidale e sostiene con tutta la sua forza la giusta causa del popolo palestinese, per la creazione immediata e incondizionata di uno Stato indipendente palestinese, con continuità territoriale e nei confini del 1967, con Gerusalemme Est come sua capitale. Il ritiro immediato e incondizionato delle forze d'occupazione israeliane dai territori palestinesi occupati. L'immediata cessazione degli insediamenti e il loro smantellamento. L'immediata e incondizionata abolizione del blocco della Striscia di Gaza. La demolizione del muro della vergogna israeliano a Gerusalemme Est e in Cisgiordania. Il ricongiungimento immediato delle famiglie palestinesi a Gerusalemme Est. L'immediato rilascio di tutti i palestinesi imprigionati e dei membri del Consiglio Legislativo Palestinese".
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
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