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Vertice dell'Unione europea


 
Il nuovo compromesso segna l'intensificazione dell'offensiva antipopolare
 
05/07/2012
 
Nel linguaggio drammatico utilizzato dalla plutocrazia e dagli analisti sui media borghesi, il Vertice UE del 28/29 giugno è "il più cruciale per il futuro dell'Europa". Si tratta dell'ennesimo inganno, volto a diffondere l'illusione tra i popoli che l'UE e i governi borghesi di centro-destra e centro-sinistra siano in grado di affrontare i problemi della gente e fornire una soluzione della crisi a loro favore.
 
Da due anni a questa parte, ogni vertice dell'UE è stato definito "storico" o "cruciale", mentre la crisi del capitalismo nella UE e nella zona euro, ha continuato ad imperversare. Ognuno di questi vertici ha aggiunto un ulteriore anello alla lunga catena di misure antipopolari, intensificando l'assalto contro i lavoratori in tutti gli Stati membri dell'UE a prescindere dalla situazione fiscale e dal livello del debito pubblico nazionale.
 
Ogni volta viene reso noto che sono state adottate misure in direzione del superamento della crisi del capitalismo, mentre si fanno evidenti le maggiori difficoltà della sua gestione da parte della classe borghese. Ogni volta c'è un appello al "principio di solidarietà" interno all'UE, mentre si rivelano più chiaramente le enormi contraddizioni tra le classi borghesi degli Stati membri, in particolare tra quelle appartenenti alle principali economie capitaliste.
 
Le palpitazioni indotte dai mercenari del sistema sulle reali e drammatiche conseguenze della crisi capitalistica per la vita della classe operaia e gli strati popolari hanno anche lo scopo di intimidire i lavoratori, instillando loro l'idea che le cose potrebbero peggiorare e che la miseria può acuirsi ulteriormente. I lavoratori sono così indotti ad accettare l'alleanza predatoria come unica via; l'unica soluzione è piegarsi ancora di più e quindi, in realtà, facilitare il lavoro del carnefice e non la tutela della propria vita.
 
Un ulteriore compromesso
 
L'esito del vertice è stato l'ennesimo compromesso. La crisi capitalistica si va approfondendo nella zona euro e nell'UE nel suo complesso. Secondo le previsioni dell'Unione europea, l'economia italiana si contrarrà del 2, 4% nel 2012 (1, 6% era la previsione iniziale). La Spagna ha chiesto di aderire al Meccanismo Europeo di Stabilità, Cipro la segue e altri verranno.
 
Il confronto in particolare tra le classi borghesi di Francia e Germania, le gravi difficoltà che deve affrontare la gestione borghese in Italia e in Spagna (rispettivamente la 3° e 4° economia capitalista in Europa) sembrano aver rotto il cosiddetto asse "franco-tedesco" (asse comunque che aveva un carattere temporaneo, visto che le contraddizioni non sono mai cessate). Si creano nuove e temporanee alleanze per contrastare l'asse di Germania e Francia, con la Spagna e l'Italia, a cui si affianca la Gran Bretagna che è la più forte economia capitalistica al di fuori dell'euro in cerca di un suo ruolo significativo.
 
1. Il famigerato "Patto per la crescita", promosso finora da socialdemocratici e opportunisti è un tentativo su larga scala di imbrogliare i popoli. La prima cosa che deve essere sottolineata è che questo patto fanaticamente insiste sull'osservanza di tutti gli accordi reazionari precedenti e dei regolamenti della UE: dal "Patto fiscale" al "Patto Euro Plus", dalle norme per "il rafforzamento della governance economica" al "semestre europeo". Al centro di queste politiche, la demolizione dei salari, dei diritti del lavoro e della sicurezza sociale dei lavoratori.
 
Non è affatto un caso che una delle decisioni più importanti del Vertice sia stata l'adozione delle raccomandazioni proposte dalla Commissione per ogni stato membro dell'Unione Europea nel quadro del semestre europeo. Il contenuto portante di queste raccomandazioni è l'offensiva ancora più intensa contro la classe operaia e i diritti popolari in ogni stato membro. Dalla Germania alla Francia, dalla Spagna all'Italia, dal Belgio alla Slovenia, passando per Cipro e Grecia.
 
Il contenuto stesso del "Patto per la Crescita" disvela ampiamente la funzione delle forze sostenitrici della "EU come unica alternativa": ND, SYRIZA, PASOK, Sinistra democratica, Greci Indipendenti, ecc. Queste forze, con l'occasione dell'elezione di Hollande, avevano dato ampia risonanza alla promozione di cambiamenti nell'Unione europea. Ma cosa prevede il "Patto per la Crescita"?
 
a) L'ulteriore integrazione del mercato unico capitalistico dell'UE, la migliore applicazione della direttiva Bolkenstein per la liberalizzazione dei servizi che spinge il prezzo della forza lavoro al livello più basso possibile, il completamento delle liberalizzazioni e privatizzazioni dei settori di energia, trasporti, telecomunicazioni, ecc.
 
b) Il più grande imbroglio del Patto, ovvero l'annuncio di 130 miliardi di euro per la realizzazione di grandi opere, che era già stato concordato nella settimana precedente la riunione di Roma tra Hollande, Merkel, Rajoy e Monti. Alcuni propagandisti borghesi, che si distinguono per la devozione verso l'UE, con varie acrobazie stanno cercando di presentarlo del valore di 180 miliardi di euro. Questa è una farsa.
 
La realtà rivelata dal presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, in un'intervista del 28 giugno, parla di un aumento di capitale di 10 miliardi di euro alla Banca europea per gli investimenti (BEI), che raggiunge così 60 miliardi. Parte dei fondi verranno messi a disposizione per i prestiti ai paesi membri finalizzati agli investimenti. Gli altri 60 miliardi di euro provengono per 55 miliardi dai finanziamenti già disponibili dei fondi di coesione della UE non assorbiti dagli stati membri e che dovrebbero tornare alle tesorerie nazionali, mentre i restanti 5 miliardi di euro saranno resi disponibili in forma di "project bonds", vale a dire prestiti garantiti da parte dell'UE, per progetti mirati che garantiscono un elevato tasso di redditività alle imprese monopoliste. Di conseguenza, stiamo parlando di 120 miliardi di euro, forse meno, che non è denaro aggiuntivo, ma denaro già programmato per essere investito attraverso il bilancio dell'UE esistente ed in particolare dal Fondo per la coesione e sviluppo regionale dell'UE.
 
La domanda più importante è: dove sarà diretto questo denaro, per quale sviluppo e a beneficio di chi? Questo denaro fresco e gratuito verrà dato ai gruppi monopolistici per opere infrastrutturali, per investimenti in settori ad alta redditività di capitale, come le reti dell'energia, dei trasporti, le tecnologie verdi e la tecnologia digitale, che creeranno pochissimi posti di lavoro e dal carattere temporaneo, a termine con il completamento dei progetti. E in effetti una gran parte del denaro sarà in forma di prestiti (dalla BEI o da project bonds) che non saranno restituiti dalle imprese che hanno ricevuto il denaro, ma dalle tesorerie statali nazionali, vale a dire dai popoli!
 
Questa è la frode dello sviluppo capitalistico della UE. Sviluppo sulla base dell'austerità. Sviluppo per pochi, ossia profitti per i monopoli con i soldi esenti da tassazione provenienti dalle tasche dei lavoratori della UE, austerità, disoccupazione e povertà per la stragrande maggioranza, la classe operaia e gli strati popolari.
 
Questo accordo-farsa è il pretesto della classe borghese francese, che il presidente Hollande sta cercando di "vendere" sul mercato interno e ai suoi "alleati" al fine di ottenere il pieno accordo, l'adozione e l'attuazione dell'antipopolare "Patto fiscale" all'intero del quadro del "rafforzamento della governance finanziaria", lasciando in braghe di tela i suoi ammiratori in Grecia, ND, SYRIZA, PASOK, Sinistra democratica e Greci indipendenti.
 
2. Gli apologeti dell'UE e gli opportunisti di ogni colore stanno tentando di presentare il compromesso raggiunto al Vertice della zona euro il 29 giugno come un passo avanti e un successo per la Spagna e l'Italia e una sconfitta per la Germania.
 
a) Che le banche ricevano prestiti per la ricapitalizzazione direttamente dal Meccanismo Europeo di Stabilità, in modo che non gravino sugli stati membri e b) che il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) in determinate condizioni, acquisti titoli del debito degli stati membri che abbiano alti tassi di interesse di indebitamento.
 
SYRIZA diffonde svariate assurdità sulla cosiddetta "forte capacità negoziale" di Spagna e Italia, in contrasto con la "incompetenza gestionale dei governi greci". Rajoy e Monti avevano già nelle loro valigette degli attrezzi misure antipopolari prima di partire per Bruxelles.
 
Perché festeggiano i sostenitori dell'alleanza predatoria targata UE? Poiché le banche che hanno già ricevuto 5 miliardi di euro da parte dell'Unione europea, d'ora in poi ricevono prestiti direttamente da EFSF! Poiché il EFSF acquisterà titoli di Stato del debito direttamente dagli stati membri invece che dalla Banca centrale europea, come avvenuto fino ad ora. Cosa sono attenti a nascondere?
 
- Che l'EFSF è un meccanismo di bancarotta controllata, creato sulla base di accordi interstatali, in cui Germania e Francia hanno una posizione dominante per quanto riguarda il controllo del sistema finanziario.
 
- Che la capacità delle banche di prendere a prestito dal EFSF dipende dalla creazione di un meccanismo comunitario per la vigilanza delle banche, che controllerà e sorveglierà le banche al posto delle autorità statali nazionali. Questo meccanismo di vigilanza dell'Unione europea deve essere creato "con urgenza" entro la fine del 2012.
 
- Che gli stati membri devono anche firmare un "protocollo" per prendere in prestito la ricapitalizzazione delle banche.
 
- Che la Spagna, firmerà anche un memorandum in quanto nella sua dichiarazione faceva il seguente riferimento: "Chiediamo la rapida conclusione del protocollo d'intesa allegato per il sostegno finanziario alla Spagna per la ricapitalizzazione del suo settore bancario".
 
- Che, perché EFSF prenda Titoli di Stato finora acquistati dalla Banca centrale europea senza condizioni, gli stati membri devono "rispettare le raccomandazioni specifiche del proprio paese e gli altri suoi impegni, comprese le scadenze, nell'ambito del semestre europeo, del Patto di stabilità e crescita e della procedura di squilibri macroeconomici. Queste condizioni devono essere contenute in un Protocollo d'intesa".
 
Questo è il motivo delle celebrazioni dei sostenitori della "EU come strada a senso unico" e degli opportunisti, perché il "protocollo" porterà alla povertà e miseria i lavoratori in maniera generalizzata in tutti gli stati membri dell'UE; perché sempre più diritti degli stati membri, sono ceduti agli organi dell'UE e ad altre strutture come l'EFSF.
 
Questo compromesso, che non indebolisce affatto la posizione dei monopoli tedeschi, ma anzi soddisfa la posizione della classe borghese tedesca per una più profonda integrazione economica UE, non affronta la crisi del capitalismo in Europa e nella zona euro. Al contrario, si continuerà a scaricare l'onere delle conseguenze della crisi sulle spalle della classe operaia e degli strati popolari in tutti gli stati membri dell'UE, rafforzando la posizione dei più forti gruppi monopolistici.
 
3. La relazione Verso una vera unione economica e monetaria presentata dal Presidente della UE e da lui redatta, dal presidente della Commissione europea Barroso, dal presidente della zona euro Junker e dal presidente della BCE Draghi, approfondisce il carattere reazionario della UE e intensifica la sua aggressività contro i popoli. Segue la linea di una sempre maggiore integrazione economica e politica della zona euro e nell'UE nel prossimo decennio.
 
In effetti, prevede la cessione di sovranità da parte dei paesi membri dell'Unione europea agli organi dell'UE, in cambio del consolidamento del loro potere sul popolo. Prevede una "nuova architettura per l'euro" sulla base di tre pilastri per questa integrazione.
 
a. Settore Finanziario: propone un controllo centrale del sistema bancario degli stati membri da parte di un organismo europeo, in modo che la stessa UE prenda le decisioni relative alla bancarotta, la fusione e le acquisizioni delle banche, in altre parole sulla concentrazione e sulla centralizzazione del capitale nel settore finanziario. Questo entrerà in vigore immediatamente (entro la fine del 2012) con la citata decisione della zona euro. Su questa base possono essere formate una struttura per la ricostruzione delle banche e un sistema europeo di assicurazione dei depositi.
 
b. Finanze publiche: propone la "emissione di un debito comune" vale a dire l'emissione di obbligazioni da parte dell'UE e la creazione di un "fondo per il riacquisto del debito" degli stati membri. Tuttavia, ciò implica che gli stati membri dell'UE cedano agli organismi comunitari il diritto di redigere bilanci nazionali, che imporranno la conformità alle loro proposte e la formazione di un meccanismo comunitario per le finanze pubbliche.
 
c. In campo politico: prevede un coordinamento ancora più grande e il controllo delle politiche economiche degli stati membri nel quadro del "Semestre europeo" e del "Euro plus pact", così come misure per l'intervento in campo politico e organi amministrativi degli stati membri, al fine di imporre la ristrutturazione capitalista che è considerata necessaria per ogni stato membro.
 
E' ovvio che abbiamo a che fare con il rafforzamento degli aspetti più reazionari e antipopolari dell'Unione, della dittatura dei monopoli. Inoltre, è significativo che la maggior parte delle misure siano state proposte e propagandate nel periodo precedente da diverse sezioni del capitale e siano state adottate e propagandate dagli opportunisti di SYRIZA e della SE (Partito della Sinistra Europea). Infatti il comunicato stampa di SYRIZA, emesso alla vigilia del Vertice, usa le stesse espressioni di questo piano reazionario, suggerendo come soluzione per l'UE una "nuova architettura" e concentrandosi sulla "emissione di un debito comune". In altre parole, la gestione spudorata del capitalismo affonda le sue radici nel programma di SYRIZA.
 
4. Il Vertice ha adottato nuove misure contro la Siria e l'Iran, superando il pressante desiderio di intervento imperialista del Vertice UE-USA-NATO alla luce dell'acuirsi della competizione con i paesi in via di rapido sviluppo - Russia, Cina, India, ecc - per il controllo delle risorse naturali nella regione e lo sfruttamento dei popoli. Il Vertice ha stabilito di varare l'embargo sulla fornitura agli stati membri dell'UE di petrolio iraniano a partire dal 1° luglio 2012, assieme ad altre misure contro l'Iran. Ciò avrà un impatto negativo sulla Grecia e gli altri paesi che si trovano nell'occhio del ciclone della crisi capitalista.
 
Le analisi e gli avvertimenti del KKE prima delle elezioni, si stanno tragicamente confermando per il popolo. Il KKE continua fermamente a nuotare contro corrente con tutte le sue forze: nelle fabbriche, nei vari settori produttivi, nei quartieri operai, con i contadini poveri e i lavoratori autonomi. Il carattere realistico della proposta politica del KKE si basa nella realtà oggettiva della barbarie capitalista e la necessità della sua caduta, per la soddisfazione dei bisogni contemporanei della popolazione.
 
La crisi capitalistica va acuendosi nella zona euro e nell'UE e le impasse della gestione borghese sono in crescita. Questo sviluppo rende il capitale monopolistico ancora più aggressivo e aumenta l'intensità dell'attacco del proprio personale politico contro la classe operaia e gli strati popolari.
 
La disoccupazione, la povertà e la miseria si stanno diffondendo in modo esponenziale, provocando sofferenze sempre maggiori al popolo greco. In Grecia la gestione capitalista mette a repentaglio la vita delle persone, sospendendo l'erogazione nel settore sanitario e di cura. Si compromette la soddisfazione dei bisogni primari: cibo e alloggio.
 
Il nostro popolo deve sollevarsi contro i ricatti, contro l'intimidazione e le illusioni perché non esiste una buona gestione del capitalismo. Contro la logica della UE "come unica alternativa", alimentata da tutte le forze politiche che sostengono l'Euro e l'Unione europea, vale a dire ND, SYRIZA, PASOK, Sinistra democratica (DIMAR), Greci indipendenti e il partito fascista "Alba dorata", che è il pugno di ferro del capitalismo.
 
L'unica soluzione per il nostro popolo è la proposta politica e la piattaforma di immediate rivendicazioni e di lotta del KKE. Nessun sacrificio per la plutocrazia. Riaggregazione del movimento operaio e popolare. Nessun lavoratore deve essere in crisi. Organizzazione, contrattacco e lotta nei luoghi di lavoro e nei quartieri. Il disimpegno dall'UE, con la risoluzione unilaterale del debito. Potere ed economia popolare.
 
La delegazione del KKE al Parlamento europeo
 

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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