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Lettera della Sezione Relazioni Internazionali del CC del KKE in risposta alla lettera del Presidente della SE e Segretario Generale del PC francese, Pierre Laurent in "Morning Star"


 
Basta con le "lacrime di coccodrillo"!
07/03/2012 
 
Cari compagni,
 
E' un dato di fatto che lo sviluppo della crisi capitalista in Grecia, che è stata accompagnata da un attacco senza precedenti ai diritti della classe operaia e degli strati popolari nonché dal corrispondente forte inasprimento della lotta di classe, ha catturato l'attenzione del lavoratori di altri paesi. In questo quadro anche le forze politiche borghesi, che hanno un enorme responsabilità nell'offensiva antipopolare, dichiarano di "simpatizzare" con il popolo greco, avendo cura di nascondere bene le cause dei problemi che vivono la maggior parte delle persone: la crisi capitalista, l'intrappolamento del paese in unioni imperialiste come la NATO e l'UE, lo sfruttamento capitalistico.
 
I rappresentanti della "Nuova Sinistra" stanno rilasciando dichiarazioni in questo contesto, come la lettera del presidente del Partito della Sinistra Europea (SE) e Segretario Generale del PCF, Pierre Laurent, sul tema della Grecia, pubblicata nella sezione lettere del 20/2/2012.
 
In realtà il problema che la classe operaia e gli altri strati popolari si trovano ad affrontare in Grecia non è un problema di "democrazia" con l'imposizione di misure antipopolari dall'esterno, ossia dai "leader europei e dal FMI", come scrive P. Laurent. Né il governo di coalizione dei socialdemocratici del PASOK e di Nuova Democrazia (ND) è "vittima" di alcuni "leader europei e del Fondo monetario internazionale", come vorrebbero le lenti deformanti del Presidente della SE.
 
La verità è che queste misure, che vengono adottate con il pretesto del debito pubblico, hanno come obiettivo il rafforzamento della remunerazione del capitale in Grecia, attraverso la drastica riduzione del prezzo della forza lavoro. Non dobbiamo dimenticare che solo nei conti dei capitalisti greci depositati nelle banche svizzere si trovano in questo momento 600 miliardi di euro (quasi il doppio del debito pubblico della Grecia)!
 
Pertanto, si tratta di misure che corrispondono pienamente agli interessi dei capitalisti: per scaricare la crisi sul popolo in modo che la Grecia possa perseverare nel corso di sviluppo capitalistico e il capitale accumulato nel periodo precedente possa trovare uno sbocco proficuo. Si tratta di misure decise congiuntamente nel quadro dell'Unione europea da parte del governo greco e della classe borghese, utili ad entrambi i partiti di governo e niente affatto imposte da "alcuni leader europei e dal FMI". Tutte queste misure in modo maggiore o minore erano previste nei programmi del PASOK e di Nuova Democrazia, e inoltre erano scadenzati dai trattati dell'Unione europea a partire dal Trattato di Maastricht. Questo è il motivo per cui la classe lavoratrice in Grecia come in Gran Bretagna - e, naturalmente in altri stati - ha sperimentato una lunga esperienza negativa nei confronti dell'UE e del suo ruolo antipopolare. Nel frattempo il rappresentante della SE in Grecia, Synaspismos, dopo avere approvato il Trattato di Maastricht, ha alimentato sistematicamente illusioni sulla UE, descrivendo l'integrazione della Grecia nell'Unione europea come l'unica via possibile, in opposizione al percorso sostenuto dal KKE di lotta per il disimpegno del paese dall'UE con il potere popolare.
 
Il presidente della SE parla di "supervisione" della Troika in Grecia. Davvero non è consapevole del fatto che la classe borghese greca ha coscientemente appoggiato, da decenni a questa parte, la partecipazione attiva nelle unioni imperialiste della NATO e dell'UE e che questa partecipazione, nel quadro delle relazioni interdipendenti createsi, prevede la cessione di diritti sovrani all'UE e alla NATO? Non sa che, ad esempio, la politica agricola comune (PAC) non lascia alcun margine di sviluppo nel settore dell'economia agricola in favore del popolo? Dobbiamo ricordargli che la Grecia prima di aderire alla CEE-UE aveva un saldo attivo negli scambi di prodotti agricoli, mentre oggi, a causa della PAC, importa prodotti agricoli persino tra quelli coltivati in Grecia, mentre centinaia di migliaia di piccoli e medi agricoltori vanno ad aggiungersi all'"esercito" dei disoccupati.
 
L'adesione della Grecia alla UE, che il Presidente della SE evita di menzionare preferendo accusare genericamente i "leader europei", così come l'esorbitante spesa militare della NATO, la politica delle esenzioni fiscali per il capitale in un contesto di "competitività" economica, perseguita dai due partiti che si sono alternati al governo, PASOK e ND, costituiscono la "fonte" del debito pubblico galoppante e del deficit, dei quali il popolo greco non ha alcuna responsabilità.
 
Naturalmente, questa "svista" da parte del Presidente della SE non ci impressiona, poiché sappiamo che la SE giura fedeltà all'UE, che generosamente la finanzia in quanto "partito europeo", vale a dire come partito che accetta il "principio" dello sfruttamento capitalistico che contraddistingue l'Unione europea, alleanza predatoria dei monopoli. Inoltre SE ha assunto impegni in tal senso nel suo statuto e nei documenti fondativi!
 
Le proposte della Sinistra Europea in materia di "sviluppo" o del presunto "fondo sociale per il popolo", ecc, non mettono per nulla in questione il potere capitalista. Al contrario, la SE e l'opportunismo internazionale svolgono un ruolo di primo piano nel generare illusioni per camuffare organizzazioni imperialiste come l'UE e la BCE, descrivendole per esempio come filo-popolari, quando sempre più lavoratori non solo in Grecia comprendono che il capitalismo non può risolvere i problemi fondamentali del popolo.
 
La SE, sostenendo l'Unione europea e il sistema di sfruttamento, ha compiuto la sua scelta di campo. Per questa ragione costituisce uno strumento per la mutazione dei PC e per l'eliminazione delle loro caratteristiche comuniste. Per quanti appelli faccia, la SE non contesta gli avversari della classe operaia e degli strati popolari poveri in Grecia.
 
Tuttavia l'esperienza e il corso delle lotta di classe in Grecia, alla cui testa si trovano i comunisti e il movimento sindacale di classe, il PAME, evidenziano come sempre più lavoratori si attestano su posizioni radicali quando rifutano le "prediche" borghesi e opportuniste sulla "collaborazione" interclassista e la "coesione sociale", quando ignorano "le loro lacrime di coccodrillo" versate al pensiero del peso di cui sono gravati i lavoratori.
 
E' su questa strada che la classe lavoratrice può raggiungere l'obiettivo finale della sua lotta: l'abolizione del potere capitalista e la costruzione del socialismo.
 
Sezione Relazioni internazionali del CC
Pubblicato in "Morning Star", 05/03/2012
 
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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