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Il governo è responsabile dei tentativi di intimidire e reprimere il popolo


26/10/2011

Dichiarazione scritta resa dalla Segretaria Generale del KKE, Aleka Papariga, e dal capogruppo del Partito in parlamento, Spyros Chalvatzis, al procuratore del Tribunale di primo grado Lakafosis, che li ha convocati a seguito delle accuse mosse dal KKE sul coinvolgimento dell'apparato statale-parastatale nel criminale attacco contro la manifestazione (del 20 ottobre).

Il procuratore del Tribunale di primo grado, Lakafosis Haralambos, ieri (25 ottobre 2011) ha convocato la Segretaria Generale del Comitato Centrale del KKE, Aleka Papariga, e il capogruppo parlamentare del KKE e membro del CC, Spyros Chalvatzis, a causa delle accuse mosse dal Partito sul coinvolgimento di servizi ufficiali e del loro personale con i gruppi di provocatori e la partecipazione al criminale attacco contro la dimostrazione del PAME di giovedì scorso in piazza Sintagma.

Venerdì scorso Christos Papoutsis, Ministro della pubblica sicurezza, ha reso noto di aveva ordinato un'indagine urgente in merito alle accuse del KKE. Con toni che apparivano di sbigottimento, ha detto che "se (le accuse del KKE) fossero vere, confermerebbero l'esistenza di attività parastatali (...) e ciò minerebbe la normalità democratica". Il Procuratore Capo del Tribunale di primo grado, Eleni Raikou, ha incaricato dello svolgimento dell'inchiesta preliminare il procuratore Lakafosis, che nell'ambito dell'indagine ha convocato Papariga e Chalvatzis.

La dichiarazione scritta

Nell'incontro di ieri con il procuratore, Aleka Papariga e Spyros Chalvatzis hanno presentato la seguente dichiarazione scritta:

"In relazione all'attacco criminale contro migliaia di manifestanti che durante il secondo giorno di sciopero generale il 19-20 ottobre 2011 partecipavano all'accerchiamento del Parlamento organizzato dal PAME, il nostro Partito ritiene che si è trattato di un'azione pianificata da parte di gruppi che operano sotto ordini specifici. I fatti evidenziano la responsabilità del governo nel proposito di intimidire, calunniare e reprimere il movimento operaio-popolare.

E' ferma convinzione del nostro Partito che la classe dominante e il suo sistema politico al fine di impedire la mobilitazione popolare e perpetuare il dominio di un pugno di sfruttatori a scapito della maggioranza della popolazione, impieghi e utilizzi, assieme alla repressione di stato ufficiale e l'intimidazione padronale sui posti di lavoro, metodi e apparati di provocatori e informatori per disilludere, confondere e piegare la partecipazione del popolo nelle lotte.

Questa valutazione politica sui rapporti e gli intrecci di servizi ufficiali e del loro personale con i gruppi di provocatori - ultras di tifoserie calcistiche, elementi di estrema destra, ecc - che a seconda dell'evenienza indossano la casacca giusta (ad esempio quella da incappucciato) è una ferma convinzione del KKE, del movimento operaio-popolare e anche della maggioranza del nostro popolo. Tale opinione è corroborata da molti anni di esperienza nazionale ed estera e da una grande quantità di prove e documenti, diffusi soprattutto negli ultimi anni attraverso le nuove tecnologie, in concomitanza all'intensificazione delle lotte contro le politiche antipopolari.

Il giornale del KKE "Rizospastis" e altre pubblicazioni, hanno a più riprese presentato prove che confermano in maniera inequivocabile il rapporto tra gli apparati ufficiali di repressione e i provocatori che agiscono in base a precisi ordini, appena prima e durante le mobilitazioni operaie e popolari. Una gran mole di prove (fotografie, pubblicazioni internet, ecc) sono state pubblicate sul criminale attacco contro i manifestanti che hanno preso parte allo sciopero e all'accerchiamento del Parlamento il 20 ottobre 2011, cosa ovviamente nota al governo e al sistema giudiziario. Inoltre, pubblicando prove consistenti, abbiamo denunciato ufficialmente e ripetutamente l'infiltrazione di poliziotti travestiti con istruzioni ben precise nelle manifestazioni e mobilitazioni popolari.

Nel corso di tutti questi anni, né i governi succedutisi di PASOK e ND [rispettivamente centrosinistra e centrodestra, ndt], né l'apparato e le istituzioni statali hanno mai agito per individuare questi gruppi, a dispetto delle numerose accuse e nonostante la sovrabbondanza di sofisticate installazioni di controllo sul movimento popolare da parte dello Stato, attuato ad esempio con telecamere di videosorveglianza. Questo è un fatto che conferma la nostra incrollabile convinzione riguardante l'attività pianificata contro le mobilitazioni del movimento popolare e l'intreccio di apparati ufficiali con i gruppi provocatori. Il governo e il sistema giudiziario avevano e hanno tutti i mezzi per indagare e scoprire, se lo vogliono, le interconnessioni e le attività di questi gruppi.

Il nostro Partito, che agisce esclusivamente in modo politico, naturalmente, non è coinvolto e non sarà coinvolto in questo processo. Il KKE ha contribuito in modo decisivo e continuerà a contribuire a mettere in luce e denunciare al popolo l'esistenza di questi meccanismi, con il proposito di vigilare e proteggere il movimento operaio-popolare da tutti coloro che cercano di manipolarlo e intimidirlo".


Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


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