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"Possiamo fermarli! Noi non siamo in debito e non pagheremo!" Manifestazione di massa del PAME


22/09/2011

Dai sobborghi e i quartieri di Atene e del Pireo, operai, impiegati, lavoratori autonomi, donne, pensionati, disoccupati e studenti hanno invaso piazza Sintagma a migliaia. Manifestazioni simili sono state organizzate in decine di città in tutta la Grecia. Nella grande e animata manifestazione, la gente comune ha proclamarono la sua chiara e inamovibile decisione: "Noi non siamo in debito - Noi non pagheremo!". La manifestazione è stata un inequivocabile messaggio di disobbedienza alle ingiunzioni di pagamento dell'ufficio imposte, inviate in massa a ogni famiglia della classe operaia e degli strati popolari, mentre ieri veniva approvata in Parlamento una nuova imposta con cui il governo impone a ogni proprietario di casa, anche delle più piccola unità abitativa, di pagare un'addizionale permanente e costosa sulle bollette dell'energia elettrica.

Se aggiungiamo a queste pesanti tasse il nuovo ciclo di misure che prevedono altre imposte, un'ulteriore drammatica riduzione dei salari e delle pensioni, il licenziamento di 30.000 dipendenti del settore pubblico con la prospettiva di raggiungere in breve tempo il taglio di 200.000 posti di lavoro, ecc…, le famiglie della classe operaia e degli strati popolari sono destinate al lastrico e alla miseria.

Il PAME, fronte dei sindacati di classe, ha organizzato in questo periodo la raccolta delle cartelle esattoriali dei lavoratori e dichiara che vi sarà un'astensione generalizzata dal pagamento nonostante le gravi intimidazioni del governo di pignoramenti e perfino la minaccia di detenzione. Tutto questo mentre al grande capitale vengono concesse ulteriori esenzioni fiscali e nuovi privilegi.

L'unica strada è il rifiuto organizzato a pagare. Il PAME invita a nuove azioni contro le pesanti tasse il 28 settembre, per dare conseguenza alla manifestazione di massa del 21 settembre e in preparazione delle agitazioni del settore pubblico e delle ex municipalizzate il 5 ottobre e dello sciopero generale nazionale il 19 ottobre.

All'iniziativa del 21 era presente una folta delegazione del CC del KKE, guidata dalla Segretaria del KKE, Aleka Papariga che ha rilasciato ai media la seguente dichiarazione: "Non un passo indietro. La larga maggioranza del popolo deve fare quello che ha in mente di fare: rifiutare di pagare queste tasse, rifiutare di farsi mettere spalle al muro. Dobbiamo rendere la loro vita un inferno. Lo scontro è in atto e continuerà nel prossimo futuro".

E' da rilevare che la mobilitazione del PAME ha adottato una risoluzione di solidarietà con il popolo palestinese, unita alla richiesta che la Palestina diventi uno stato membro delle Nazioni Unite, nell'ambito dei suoi confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale.


Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


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