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Incontro dei PCO nei Balcani 2011 - Dichiarazione congiunta


Incontro dei Partiti Comunisti e Operai nei Balcani 2011 - Dichiarazione congiunta Sviluppo nella regione dei Balcani e del Mediterraneo orientale e i compiti dei Comunisti


Salonicco, 22 gennaio 2011

Il 22 gennaio a Salonicco, su iniziativa del KKE, si è svolto un Incontro di 10 Partiti Comunisti e Operai provenienti da 8 paesi balcanici: Albania, Bulgaria, Grecia, Croazia, Repubblica di Macedonia, Romania, Serbia e Turchia.

Questo incontro ha contribuito allo scambio di opinioni sulla situazione che si è sviluppata nei Balcani e nel Mediterraneo orientale, nel quadro della crisi economica capitalistica internazionale, dell'intensificazione delle aggressioni imperialiste e delle contraddizioni interimperialiste.

I Partiti Comunisti e Operai dei Balcani ritengono che la causa reale della crisi si trova nell'acuirsi della contraddizione fondamentale del capitalismo: quella tra il carattere sociale della produzione e l'appropriazione privata dei suoi risultati. Anche i problemi sociali nel loro complesso si stanno aggravando: l'indigenza è cresciuta e l'impoverimento, assoluto e relativo, colpisce una larga percentuale della popolazione nei paesi balcanici.

La scoperta di nuove fonti energetiche nel Mediterraneo orientale e nei Balcani e l'intensità del loro sfruttamento da parte del capitale, non solo non porteranno pace e stabilità alla regione, come sostenuto dagli imperialisti e dai loro governi, ma, al contrario, favoriranno nuove più aspre rivalità. Allo stesso tempo, i popoli pagheranno molto di più l'elettricità, la benzina, il gas naturale, perché i ricchi giacimenti di energia della nostra regione non sono proprietà del popolo, ma sono depredati dai monopoli e dai gruppi affaristici nazionali ed esteri.

In queste condizioni i Partiti Comunisti e Operai dei Balcani plaudono alle lotte che sono state ingaggiate in Grecia, Romania e altrove, perché sia la plutocrazia e non il popolo a pagare per la crisi del capitalismo. Acclamano anche le lotte contro l'imperialismo, per la difesa della classe operaia e dei diritti e le conquiste popolari, contro il nazionalismo e il razzismo, per i diritti degli immigrati che hanno avuto di recente luogo della nostra regione. I Partiti Comunisti e Operai devono porsi in prima linea nell'organizzazione di tutte queste lotte.

I partecipanti a questo Incontro hanno anche dichiarato la loro disponibilità a confrontarsi e lottare contro la propaganda su vasta scala e alle intimidazioni della NATO e dell'UE volti alla piena adesione e completa integrazione dei paesi balcanici ai piani imperialisti, sulla base del cosiddetto "Nuovo Concetto Strategico della NATO" recentemente approvato a Lisbona.

L'illusoria propaganda per l'ingresso nella NATO e nell'Unione europea è svolta sia da queste organizzazioni che dalle classi borghesi dei paesi aspiranti all'adesione, dalle ONG e dalle forze opportuniste, come il cosiddetto Partito della Sinistra europea.

L'adesione dei paesi dei Balcani nell'UE e nella NATO, l'allargamento di queste due organizzazioni imperialiste ai Balcani, non solo non porterà benefici ai popoli, né pace o prosperità, ma l'esatto contrario. Inoltre, i popoli dei paesi dei Balcani e di altri paesi europei già membri hanno maturato sufficienti esperienze negative per testimoniare come l'integrazione nella NATO e nell'UE porta la classe operaia e il popolo all'impoverimento, garantendo nel contempo privilegi e una redditività ancora maggiore al grande capitale.

Il sogno dell'adesione alla UE e alla NATO, promosso dalle classi borghesi, non può cancellare il ricordo e la nostalgia dei popoli balcanici per il socialismo che conoscevano. In effetti hanno sperimentato la prova innegabile che nonostante le carenze, i problemi e i bisogni popolari possono essere risolti con un'altra forma di potere statale, senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, il socialismo.

Nell'Incontro è stato espresso il desiderio comune di rafforzare e moltiplicare le attività congiunte e il coordinamento dei nostri partiti e di promuovere una più ampia attività antimperialista, nella seguente direzione:
  • Solidarietà con la lotta di classe, sviluppo delle lotte per i diritti dei lavoratori, dei giovani e delle donne condotte nei Balcani;
  • Rafforzamento e ampliamento dei movimenti per la pace, anti-NATO e antimperialisti nei Balcani.
  • Rafforzamento della condanna popolare contro l'equiparazione del comunismo con il fascismo, promossa in spregio della verità storica dalla UE e dalle classi borghesi in funzione anticomunista.
  • Sviluppo della solidarietà con i popoli in lotta, come quello palestinese, per la liberazione dei 5 rivoluzionari cubani dalle carceri statunitensi e per l'abolizione del blocco economico di Cuba.

Perché la lotta popolare contro la presenza militare imperialista nei Balcani ne esca rafforzata, contro il cosiddetto scudo antimissile, contro le basi e gli eserciti stranieri, contro la partecipazione delle forze militari dei paesi dei Balcani in missioni UE e NATO in altri paesi. Perché i nostri paesi si liberino dai piani imperialisti e dalle loro organizzazioni.

Chiediamo:

Che i nostri paesi non siano coinvolti nelle nuove guerre imperialiste in Medio Oriente, in Africa, nel Caucaso e nelle minacce pronunciate contro i popoli che lottano mettendo in discussione "l'ordine mondiale imperialista".

Partiti partecipanti:
  • Communist Party of Albania
  • Communist Party of Bulgaria
  • Party of Bulgarian Communists
  • Communist Party of Greece
  • Socialist Workers’ Party of Croatia
  • Communist Party of Macedonia (FYROM)
  • Communist Party of Romania
  • New Communist Party of Yugoslavia
  • Communist Party of Turkey
  • Labour Party (EMEP), Turkey

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

e-mail:cpg@int.kke.gr
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