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Dimostrazioni antimperialiste di massa celebrano il 37° anniversario della rivolta del Politecnico




La partecipazione di migliaia di lavoratori, impiegati, imprenditori autonomi di piccole e medie imprese e studenti nelle mobilitazioni antimperialiste di massa in tutto il paese, hanno dimostrato la decisione di tenere vivo il messaggio della rivolta degli studenti del Politecnico e del popolo lavoratore ateniese contro la giunta [dei colonnelli n.d.t.] nel 1973. I mass media hanno ammesso che si è trattato delle più grandi manifestazione antimperialiste degli ultimi anni. Ad Atene e Salonicco i manifestanti hanno marciato rispettivamente verso l'ambasciata e il consolato statunitense.

Nella capitale, decine di migliaia hanno sfilato con il PAME, il Fronte degli Studenti in lotta, il PASEBE e il PASY, il Coordinamento dei comitati di lotta delle Scuole di Atene, e, nonostante la pioggia hanno percorso le vie del centro, urlando slogan del tenore: "Senza i lavoratori l'ingranaggio non gira, mentre dei padroni se ne può fare a meno". Sullo striscione di apertura la scritta "Alleanza antimonopoli per il rovesciamento delle politiche antipopolari e per il potere popolare". Dietro lo striscione c'erano le federazioni e i sindacati del PAME. Gli operai, le bandiere levate, gridavano: "La legge per noi è quella nell'interesse dei lavoratori e non dei profitti dei capitalisti".

Appena dopo lo spezzone dell'Unione delle donne della Grecia, con lo striscione "Determinate sulla strada di novembre", seguito dall'associazione dei lavoratori autonomi guidata da PASEBE. Dietro di loro c'erano gli studenti delle scuole, con lo striscione del Coordinamento dei comitati di lotta delle Scuole di Atene che cantavano canzoni popolari rivoluzionarie, mentre il Fronte degli studenti in Lotta (MAS) animava la manifestazione con slogan del tipo: "Basta imbrogli, il capitalismo non può diventare umano". I giovani di leva sfilavano nelle loro divise anche quest'anno con MAS, affermando che le forze armate non possono essere utilizzate contro il movimento popolare, come è accaduto durante il periodo della giunta. L'Associazione dei prigionieri e degli esiliati della giunta ha avuto un posto di rilievo.

Gli slogan sono continuati durante tutta la marcia. Davanti agli uffici dell'Unione europea echeggiava "Unione europea e NATO: comitato di guerra". Quando i manifestanti si sono avvicinati all'ambasciata statunitense, il messaggio si è fatto ancora più forte e chiaro "Lotta-rottura-rovesciamento, la storia è scritto con la disobbedienza","Il nostro futuro non è il capitalismo, ma è un mondo nuovo: il futuro è il socialismo".

La marcia di ieri è stata una ulteriore risposta degli operai alle misure antipopolari imposte e anche contro le organizzazioni imperialiste della NATO e dell'UE.

Il CC del KKE ha sottolineato nel suo messaggio per la celebrazione del 37° dalla rivolta del Politecnico che "Il popolo ha un'altra via, diversa da quella dei monopoli. Nessun sacrificio per i profitti, per la loro crisi. Il capitalismo, ormai obsoleto, non può essere modificato o corretto. I diritti del popolo moderno non possono che essere raggiunti in una Grecia in cui i monopoli e tutte le grandi imprese diventino di proprietà del popolo e operino sotto il controllo dei lavoratori e del popolo, senza le catene della UE e della NATO".

A. Papariga: "La NATO adotterà decisioni pericolose a Lisbona"

Il SG del CC del KKE, la compagna Aleka Papariga, che ha partecipato alla marcia, ha rilasciato ai media la seguente dichiarazione: "Entro due giorni si terrà a Lisbona in Portogallo il vertice della NATO. Le decisioni che verranno assunte sono estremamente pericolose. Tra le questioni, lo scudo antimissile che verrà installato nel Mar Egeo, sul suolo turco e più in generale in Medio Oriente. La sovranità della Grecia subisce un altro colpo. Anche se in pubblico il governo greco tenta di negare, ha già accettato tutto questo sotto banco".

18/11/2010

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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