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Notizie sullo sciopero di venerdì 5 marzo


Le manifestazioni di giovedì pomeriggio organizzate in 62 città dalle forze espressione della lotta di classe e lo sciopero di 24 ore organizzato dal PAME venerdì 5 marzo [foto], sono state partecipate in massa con grande successo. L'immediata mobilitazione costituisce una risposta forte all'annunciato pacchetto di misure reazionarie del governo che impone gravi tagli e lancia un violento attacco al reddito delle persone.

Queste forze di classe hanno smascherato lo sforzo congiunto del governo socialdemocratico PASOK con il partito liberale Nuova Democrazia, il nazionalista LAOS, l'opportunista SYN/SYRIZA, e l'appoggio della leadership dei due sindacati confederali del settore privato GSEE e del pubblico ADEDY volto a mistificare come le nuove misure scaturiscano dalla strategia del capitale, i cui effetti permanenti colpiranno tutti i lavoratori.

Decine di migliaia di manifestanti hanno invaso il centro di Atene e decine di altre città per protestare contro il tagli sugli stipendi e le pensioni, i tagli del 30% delle tredicesime e delle altre indennità, il deciso aumento delle imposte indirette su tutte le categorie di prodotti e servizi e soprattutto sui beni di largo consumo.

Le federazioni e le organizzazioni sindacali di classe che confluiscono nel PAME hanno indetto uno sciopero di 24 ore per venerdì 5 marzo, in seguito all'annuncio delle misure draconiane. Sotto la pressione dell'immediata attivazione del PAME, i dirigenti della GSEE e della ADEDY hanno indetto una sospensione dal lavoro di 3 - 4 ore, nel tentativo di placare gli animi dei lavoratori. A dimostrazione della loro compromissione basti ricordare che il sindacato giallo ADEDY aveva inizialmente individuato il 16 marzo come data dello sciopero, quando il voto che ha decretato le misure antipopolari era di venerdì 5 marzo.

L'appello di PAME allo sciopero di 24 ore ha avuto un grande impatto. Le principali federazioni dei sindacati di classe, hanno svolto un ruolo di primo piano nella organizzazione dell'astensione dal lavoro. È significativo notare che i dirigenti dei sindacati dei lavoratori nel settore dei trasporti pubblici di Atene, che tradizionalmente seguono la linea e le forme di lotta di GSEE e di ADEDY, sono stati forzati a indire uno sciopero di 24 ore che ha paralizzato il trasporto della capitale. Lo stesso è accaduto con una serie di sigle sindacali che non aderiscono al PAME. Il sindacalismo giallo è stato ancora una volta isolato. Nei momenti critici le masse dei lavoratori si affidano al sindacalismo di classe del PAME, per organizzare la lotta.

Dall'alba di venerdì sono stati organizzati picchetti davanti ai luoghi di lavoro dove più è difficile esercitare il diritto di sciopero per consentire ai lavoratori di sfidare le intimidazioni dei padroni e partecipare massicciamente alla mobilitazione.

Il governo socialdemocratico, sostenuto dal partito di estrema destra LAOS, varava i provvedimenti, mentre decine di migliaia di scioperanti del PAME circondavano l'edificio del Parlamento.

Il gruppo parlamentare del KKE ha abbandonato la discussione in Parlamento, considerando chiusi gli spazi di dialogo di fronte un disegno di legge così ostile alla classe lavoratrice.

La Segretaria Generale del KKE, Aleka Papariga, ha indirizzato ai manifestanti un saluto, spiegando la posizione del KKE: "In questo momento non serve discutere un disegno di legge che danneggia chiaramente gli interessi della classe lavoratrice e costituisce solo il preludio a nuove misure. (...) In questa fase ogni argomento all'ordine del giorno del Parlamento rappresenta una tragedia per i lavoratori, contro cui lottiamo ancor prima della discussione in aula. Quando si discute in Parlamento c'è sempre una maggioranza che voterà a favore. (...) Così, oggi, non è sufficiente votare "no" a una proposta di legge, perché questo sarebbe relativamente facile quando cresce il malcontento popolare ed è quindi possibile manipolare le persone [ogni discussione sul miglioramento del disegno di legge è fuorviante oltreché pericoloso]. Ciò che conta è il "sì": cioè cosa chiedi e come lo rivendichi. Questo è ciò che conta realmente. (...) Vi è uno slogan che sarà sempre valido: il popolo, gli operai, gli impiegati, i lavoratori tutti devono insieme prendere il futuro nelle proprie mani, oggi all'opposizione, domani come classe al potere."

Un'altra energica risposta contro il governo è prevista lunedì, in occasione delle manifestazioni di massa organizzate dal PAME e dalla Federazione delle donne greche per la Giornata internazionale della donna. Dopo i recenti sviluppi queste dimostrazioni acquistano nuovi contenuti.

PAME sta anche organizzando un nuovo sciopero nazionale per martedì 11 marzo.

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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